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La celebrazione

Da Frassanito a De Vita, il ricordo di tutti i carabinieri che hanno perso la vita per aiutare gli altri

Celebrazione carabinieri caduti

Hanno perso la vita facendo il proprio mestiere, quello di aiutare e proteggere gli altri. E per questo, come ogni anno, oggi sono stati ricordati. Si tratta della consueta celebrazione del sacrificio dei carabinieri che hanno perso la vita adempiendo al proprio dovere.

In particolare, oggi si è ricordato il 16° anniversario della morte del Sottotenente dei Carabinieri, Enrico Frassanito, decorato il 18 luglio 2006 con la Medaglia d’Oro di Vittima del Terrorismo e dell’Appuntato Scelto Ciro De Vita, decorato con la Medaglia d’Oro al Valor Civile, deceduto il 30 aprile 2006.

Nella mattina del 27 aprile 2006 i due carabinieri presenti in uno dei veicoli del convoglio in Iraq, formato da quattro mezzi dei Carabinieri dell’MSU inquadrati nella missione “Antica Babilonia”,  passò sopra un ordigno nascosto al centro della carreggiata. All’interno del mezzo sono presenti cinque militari, tutti deceduti a causa dell’esplosione, tra cui  appunto Enrico Frassanito che morì a causa delle gravi ferite riportate il 7 maggio 2006 a Verona, dopo le prime cure ricevute a Madinat al-Kuwait (Kuwait City).

Ciro De Vita, morì invece il 30 aprile 2006, dopo essere stato travolto e ucciso da un’autovettura che avanzava a forte velocità, mentre stava procedendo al controllo di un altro mezzo, durante un posto di controllo a Lugagnano di Sona.

Nel corso della cerimonia di oggi, è stata anche intitola la “Sala Riunioni” del Comando Provinciale al Sottotenente Enrico Frassanito. Nell’occasione sono stati ricordati anche altri Carabinieri caduti in servizio nell’adempimento del proprio dovere ed insigniti della Medaglia d’Oro al Valor Civile:

  • il capitano Mario D’Aleo, comandante della compagnia di Monreale, ucciso il 13 giugno 1983 dai sicari della mafia a cui è intitolata la Compagnia Carabinieri di San Bonifacio.
  • l’appuntato Giuseppe Chiarello, deceduto in Affi, il 23 aprile 1970 mentre cercava di contenere un incendio divampato all’interno di un’installazione militare.
  • il carabiniere Franco Corradi, deceduto a Fumane il 25 luglio 1970 per le gravissime ferite riportate nel corso di un’operazione di cattura di uno squilibrato che vistosi circondato, iniziò subito a sparare contro i militari ferendone uno. Corradi, nonostante il pericolo, prestò soccorso al carabiniere ferito ma venne colpito da un proiettile che ne causò la morte.
  • l’appuntato Sebastiano Ledda, che mentre era all’interno di un ufficio postale, libero dal servizio ed in abiti civili, affrontò due rapinatori armati di fucile e pistola.

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