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Rimesso in piedi il muro danneggiato dai vandali

Il muro rifatto dagli operai del Comune di Sant’Ambrogio dopo che alcuni vandali avevano rimosso le pietre per un tratto di una quindicina di metriIl capitello accanto al muro
Il muro rifatto dagli operai del Comune di Sant’Ambrogio dopo che alcuni vandali avevano rimosso le pietre per un tratto di una quindicina di metriIl capitello accanto al muro
Il muro rifatto dagli operai del Comune di Sant’Ambrogio dopo che alcuni vandali avevano rimosso le pietre per un tratto di una quindicina di metriIl capitello accanto al muro
Il muro rifatto dagli operai del Comune di Sant’Ambrogio dopo che alcuni vandali avevano rimosso le pietre per un tratto di una quindicina di metriIl capitello accanto al muro

Gli operai comunali ricostruiscono, pietra dopo pietra, lo storico muro in sasso abbattuto mesi fa con un atto vandalico, nella zona della «fontana vecia» di Sant’Ambrogio di Valpolicella, seguendo fedelmente la costruzione originaria e rifacendo anche la particolare cresta sulla sommità. C’è voluta quasi una settimana di lavoro per ripristinare circa 15 metri di muro, dopo che un gruppetto di vandali aveva staccato le pietre, una dopo l’altra, e ne aveva gettate una ventina nel campo adiacente. E non è la prima volta, purtroppo, che da queste parti viene preso di mira e rovinato il patrimonio pubblico in barba a ogni senso civico, alla storicità della zona e pure all’affetto che molti ambrosiani nutrono per questo luogo in cui un tempo si lavavano i panni, si prelevava l’acqua da portare in casa per le varie necessità oppure si andava anche a pregare. «Negli anni, qui ci siamo ritrovati con le pietre dei vecchi lavatoi distrutte, con il muro imbrattato dalle bombolette spray, persino con la statua della Madonna rotta senza pietà», racconta il sindaco Roberto Zorzi. «Ogni volta abbiamo provveduto a sistemare, anche grazie alla disponibilità e generosità di tante persone: alla statuetta sacra ci ha pensato lo scultore Matteo Cavaioni, ai lavatoi gli artisti artigiani della Scuola d’Arte Paolo Brenzoni, ora per il muro in sasso abbattuto ringrazio un cavatore di Sant’Ambrogio che ha regalato al Comune il materiale per poter procedere». Il primo cittadino condanna gli atti vandalici e si rammarica che continuino ad avvenire: «Oltretutto in questo caso, siamo in una zona ricca di storia e ricordi per tante persone del paese, rovinarla significa mancare di rispetto a loro, oltre che recare un danno all’ente locale che poi deve intervenire e riparare», conclude Zorzi. Da questo punto, vicino al vecchio borgo di Sant’Ambrogio, si possono imboccare vari sentieri e raggiungere, tra l’altro, la chiesetta di San Zeno in Poia, che l’amministrazione intende valorizzare e ha iniziato a riaprire e far conoscere dopo le riprese del docufilm «Il sorriso di San Zeno» di Mario Vittorio Quattrina.•.

Camilla Madinelli

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