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a Sant'Ambrogio

Scritte sataniche sulla veste, Madonnina ancora nel mirino dei vandali

In precedenza l'immagine sacra era stata mutilata e un’altra volta colorata di blu. Zorzi: «Basta, è la terza volta»
Scritte e disegni in pennarello indelebile sulla statua della Madonna
Scritte e disegni in pennarello indelebile sulla statua della Madonna
Scritte e disegni in pennarello indelebile sulla statua della Madonna
Scritte e disegni in pennarello indelebile sulla statua della Madonna

E siamo a tre. È stata rovinata, imbrattata con scritte sataniche e vandalizzata per la terza volta la statua marmorea della Madonna che si trova in un’edicola vicino alla fontana vecchia di Sant’Ambrogio di Valpolicella, in uno dei punti storici e più suggestivi del paese, lungo la via Maso vicina al sentiero che conduce fino alla chiesetta campestre di San Zeno in Poia, recentemente rivalorizzata. Lunedì 12 settembre la triste scoperta da parte di alcuni residenti, che hanno prontamente avvertito l’amministrazione comunale.

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Stavolta i vandali hanno usato un pennarello indelebile nero, hanno scritto «Satana» sulla veste di Maria e «Tutti moriamo» sulle sue braccia conserte in preghiera, le hanno disegnato sul volto barba e corna e le hanno aggiunto qualche cuore qua e là. «Un gesto di grande inciviltà, di totale mancanza di rispetto e pietà verso un simbolo religioso, oltretutto», sottolinea il sindaco di Sant’Ambrogio, Roberto Zorzi. «Purtroppo stiamo notando che gli atti vandalici da parte di bande, formate anche da giovanissimi, in questo periodo stanno aumentando. Un fenomeno che osserviamo con dispiacere, in crescita insieme alla rabbia di molti per uno Stato che sentono lontano. Ma poi, quando si sporca o si rovina qualcosa di proposito, a rimetterci è soltanto il nostro paese. Perché alla fine, ricordo, lo Stato siamo noi».

Il capitello preso di mira  (Pecora)
Il capitello preso di mira (Pecora)

Fortuna ha voluto che lunedì stesso un volontario ambrosiano, marmista esperto, abbia messo a disposizione tempo e attrezzi del mestiere per ripulire un po’ alla volta le superfici della statua imbrattate con il pennarello. Senza rovinare il marmo, però. E facendo tornare tutto come prima. «Lo ringrazio, perché altrimenti il Comune avrebbe dovuto avviare una procedura complicata e lunga, con relative spese a carico dell’intera comunità», continua il sindaco. «Anche perché è già la terza volta che questa statua viene presa di mira, con gesti che condanniamo severamente».

I precedenti

Il primo cittadino ricorda bene i precedenti: «Alcuni anni fa è stata rubata e l’abbiamo ritrovata in una siepe, dopo qualche tempo, senza la testa. Le è stata ricostruita dallo scultore Matteo Cavaioni, che è anche docente alla Scuola d’Arte di Sant’Ambrogio, e quando la statua è stata ricollocata nell’edicola l’abbiamo nuovamente inaugurata. La seconda volta fu colorata tutta di blu e mutilata, dato che le venne staccato un braccio. Adesso queste scritte. Una vergogna, che spero non si ripeta mai più». L’atto vandalico ripetuto colpisce tra l’altro il cuore del borgo vecchio ambrosiano. La fontana vecchia, con i suoi sedili in pietra, un grande platano secolare, il capitello e la natura tutt’intorno, è considerata e vissuta come un’oasi di pace. Un’oasi disturbata, però, da questo ennesimo episodio.

 

Camilla Madinelli

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