Ieri, 18 aprile, le ruspe hanno demolito parte del ponte sulla tangenziale che porta sull’altopiano della Lessinia, all’altezza degli svincoli verso piazza Ederle, nel centro del capoluogo.
Il cavalcavia, di proprietà della Provincia, è stato abbattuto dopo lo spostamento delle tubature dell’acquedotto e la collocazione degli ultimi pali di fondazione che sosterranno il nuovo sovrappasso, distribuendone in profondità il peso, incluso quello dei veicoli e dei mezzi pesanti soprastanti. I basamenti sono stati rafforzati, poiché il vecchio viadotto era stato danneggiato proprio dai camion che, però, transitavano nella sottostante via Marconi, comunale.
Bus navetta
In questi giorni, i disagi per i residenti nelle case in prossimità degli svincoli vicini all’azienda Bertani dovrebbero essere contenuti. «Il passaggio pedonale in via Marconi, che collega la rotonda a piazza Ederle, resterà chiuso la mattina e il pomeriggio, finché gli addetti e i macchinari saranno all’opera. Lo stesso attraversamento, invece, verrà riaperto la sera e nel fine settimana, quando il cantiere sarà fermo», spiega il sindaco Arturo Alberti, «la mattina e il pomeriggio, un bus navetta messo a disposizione dalla ditta che sta effettuando i lavori trasporterà gli abitanti dalla rotonda al distretto sanitario in via Caduti del Lavoro e viceversa, passando dal cimitero in via Anzio. Già oggi, comunque, dovrebbero essere rimosse le macerie. Mentre tra lunedì e mercoledì prossimi dovrebbero essere posizionate le travi prefabbricate del nuovo manufatto».
Deviazioni fino all’estate
La Provincia, che ha commissionato il rifacimento del ponte, ipotizza che, salvo rinvii provocati dal maltempo, la circolazione in quel tratto della tangenziale per la Lessinia potrebbe essere ripristinata il 15 giugno. Inizialmente, sembrava che il traffico sarebbe ripreso a scorrere a primavera. Così, è evidente, non sarà.
Quel pezzo di strada era stato chiuso nel novembre scorso in entrambi i sensi di marcia. Il Comune, contemporaneamente, aveva aperto un percorso alternativo ad anello, differenziando le auto dai Tir. L’avvio del cantiere, tuttavia, era stato rinviato più volte per la complessità delle modifiche alla viabilità e alla segnaletica.
Sul tracciato provvisorio erano stati posizionati 120 cartelli, inclusi i 50 aggiuntivi pretesi dal Comune per agevolare il più possibile l’inevitabile viavai di conducenti e autisti all’interno di Grezzana. Il transito quotidiano dei camion, in particolare, in mezzo al paese avevano vistosamente rovinato le carreggiate, tra le proteste quotidiane della popolazione. Il Comune di Grezzana e la Provincia, successivamente, avevano concordato di chiudere le buche in attesa di riasfaltare completamente le strade al termine del completamento del nuovo cavalcavia.