Taglio dell’unico guardiaparco Monta la protesta sul web

Il sentiero di accesso alla foresta dei Folignani

, il servizio di guardiaparco. Punto di partenza è il documento redatto dal Parco sulla «Adozione del piano triennale di fabbisogno di personale dell'ente Parco naturale della Lessinia per il triennio 2023-2025». La finalità è ottimizzare le risorse, anche in considerazione del passaggio di gestione dalla Comunità montana al Parco. A fronte di entrate correnti pari a 609mila euro per il 2022, l’ente stabilisce di dare immediata operatività a servizi ritenuti indispensabili: direttore, segreteria, tecnico, ragioneria, operatore esperto. Poi di procedere con l’individuazione di nuove professionalità, tra cui quella del direttore, ma non è fatta menzione del servizio di guardiaparco. In poche ore è nata sulla piattaforma Change.org la petizione che al grido «Giù le mani dal Parco della Lessinia» sta collezionando firme online. Click che riportano alla memoria i passi percorsi tre anni fa dalle migliaia di persone che marciarono in Lessinia per difendere i confini della riserva naturale. Non è tardato l’intervento di politica e mondo ambientalista. Parla di «visione miope» Legambiente Verona. Per scongiurare l’eliminazione del servizio di guardiaparco i consiglieri regionali del Pd Veneto, Andrea Zanoni e Anna Maria Bigon, hanno presentato un’interrogazione alla Giunta. Così la consigliera regionale Cristina Guarda (Europa verde) con i consiglieri Baldin (M5S), Lorenzoni (Gruppo misto), Ostanel (Il Veneto che vogliamo). Pronta la replica del presidente del Parco, Giuliano Menegazzi: «Siamo riusciti a garantire sia l’ordinaria amministrazione sia alcuni interventi eccezionali di salvaguardia ambientale e valorizzazione del territorio. cosa su cui punteremo ancora di più in futuro». •. M.B. (...)

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