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Sul Carega

Impreparati e testardi, giornata da incubo per il Soccorso Alpino con cinque giovani in ferrata

Difficile intervento sul Carega del Soccorso Alpino, in particolare sulla ferrata del Vajo Scuro nel Gruppo del Fumante. 

Ieri mattina (domenica 11 giugno) verso le 11.20 la Centrale del 118 ha attivato i soccorritori: tre escursionisti erano bloccati a tre quarti circa del percorso attrezzato, prima del tratto verticale più impegnativo, incapaci di proseguire o scendere in autonomia. In particolare pareva che uno dei tre fosse scivolato e non se la sentisse più di andare avanti.

Una prima squadra ha raggiunto  due 36enni di Creazzo (Vicenza) e un 39enne di Vicenza, ha verificato le loro condizioni e ha iniziato a calarli per una sessantina di metri fino al sentiero sottostante, per poi risalire il Vajo Lovaraste e rientrare al Rifugio Battisti. Durante l'intervento i primi soccorritori sul posto sono stati avvicinati da altri due giovani escursionisti, che avevano chiesto a loro volta supporto per rientrare.

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A due 23enni di Padova era stato quindi chiesto di aspettare lì, mentre si completavano le manovre in corso. I due ragazzi hanno invece iniziato a scendere la ferrata a ritroso da soli. Ed è stato a circa 40 metri dal sentiero che la seconda squadra in salita - ignara che i due giovani avessero bisogno - li ha incrociati e ha sentito uno dei due gridare, poiché si era appena procurato la sospetta lussazione di una spalla.

Dopo avergli prestato le prime cure e avere approntato un sistema di immobilizzazione della spalla, i soccorritori hanno calato il giovane alla base della parete. Impossibile pensare nelle sue condizioni di poterlo portare oltre, il ragazzo è stato recuperato dall'elicottero di Verona Emergenza, sopraggiunto nel frattempo, che lo ha issato a bordo con un verricello per poi accompagnarlo all'ospedale di Valdagno.

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L'amico ha proseguito assieme alle due squadre e al primo gruppo di escursionisti in direzione del Battisti.

 

Attenzione alle ferrate

Pur facilitando il raggiungimento di vette altrimenti inarrivabili per molti, le Ferrate - che la scala italiana suddivide in 5 gradi, da Facile a Estremamente Difficile - non sono assolutamente da banalizzare. Al contrario, richiedono adeguati preparazione e addestramento, conoscenza delle tecniche di progressione sul verticale, attrezzatura specifica (casco, imbrago, kit da ferrata con dissipatore), assenza di paura del vuoto.

Il CAI - Club Alpino Italiano e le Guide Alpine Italiane, ricorda il soccorso alpino, organizzano corsi specifici e giornate di avvicinamento alla pratica dei percorsi attrezzati e delle vie ferrate, per apprendere le corrette tecniche di progressione e per avere una maggiore consapevolezza dei rischi collegati.

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