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Giazza

Rifugio Revolto, si cerca un gestore per i prossimi sette anni

La struttura di Veneto Agricoltura è chiusa da due anni. Nel frattempo è arrivata l'elettricità
Il rifugio Revolto
Il rifugio Revolto
Il rifugio Revolto
Il rifugio Revolto

Cercasi gestore per il rifugio Revolto, nella foresta di Giazza. Veneto Agricoltura, l’Agenzia regionale per l’innovazione nel settore primario che è proprietaria dell’edificio, ha pubblicato un nuovo bando per l’assegnazione dello stabile. La gara precedente, pur avendo raccolto manifestazioni d’interesse, non ha avuto esito positivo. L’offerta è stata rimodulata per trovare un concessionario.

 

Il bando per la gestione del Revolto

La ricerca dunque prosegue: gli aspiranti rifugisti hanno tempo fino al 15 marzo per presentare la domanda e ottenere le chiavi della struttura per sette anni. La concessione sarà aggiudicata con il criterio dell’offerta economicamente più vantaggiosa. Dopo oltre due anni di chiusura, l’ultimo avamposto veronese prima del confine con il Trentino è stato conquistato dall’energia elettrica. A questo intervento, si aggiungono alcune manutenzioni straordinarie che hanno riguardato il rifugio alpino immerso tra gli abeti e i larici della foresta demaniale. Sorge al termine della strada asfaltata che da Giazza, nel comune di Selva di Progno, sale a quota 1.330 metri. Raggiungibile in automobile o a piedi, è una tappa di riferimento per i numerosi escursionisti che, zaino in spalla, da lì affrontano i sentieri che conducono sulla cima del Carega o alle varie vie di arrampicata.

 

I lavori eseguiti e in arrivo: un'area di sosta al Lago Secco

Nella speranza di poter rivedere aperta la struttura per la prossima stagione, il sindaco Marco Cappelletti ricorda come questo territorio di confine sia stato oggetto di una serie di interventi per favorirne la valorizzazione e il mantenimento. Sono esito della collaborazione tra Provincia autonoma di Trento, Veneto Agricoltura, Comune di Selva di Progno, Parco naturale della Lessinia. «Dalla messa in sicurezza con la sistemazione e stabilizzazione delle banchine della strada Boscangrove-Revolto, nel tratto compreso tra il Boschetto e la sbarra per Campobrun», elenca, «alla realizzazione del manto stradale e di piazzole di sosta perché i turisti, gli escursionisti e gli alpinisti possano raggiungere agevolmente la zona». Sempre in sinergia con Veneto Agricoltura e il direttore Nicola Dell’Acqua, affiancato dallo staff tecnico, annuncia Cappelletti, «è prevista la creazione di un’area di sosta in località Lago Secco con ristrutturazione della casetta che sarà dotata di servizi igienici e punto ristoro». Interventi seguiranno poi a malga Fraselle di sopra.
Anche il rifugio Revolto, ora, è più accogliente grazie alle opere che hanno interessato l’edificio. In particolare, i lavori di sistemazione si sono concentrati sul rifacimento del tetto e del sottotetto, coibentato e messo a norma secondo le più recenti direttive di legge, e delle canne fumarie. L’allacciamento alla rete pubblica elettrica è a integrazione dell’impianto ibrido presente, a sua volta alimentato da pannelli fotovoltaici con batterie di accumulo, da una mini pala eolica e da un generatore di corrente di soccorso. L’approvvigionamento idrico avviene con derivazione da sorgente e cisterna per la raccolta dell’acqua piovana.

Marta Bicego

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