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La giovane morta a Capodanno

Valentina: l'amore per i nipoti, la Lessinia e gli animali. «Sognava solo di essere felice»

di Lorenza Costantino
Il ritratto della 25enne Valentina Benedetti Vallenari, morta dopo un grave incidente avvenuto a Breonio il 31 dicembre 2022
Valentina Bendetti Vallenari
Valentina Bendetti Vallenari
Il sottopasso di San Giovanni Lupatoto
Il sottopasso di San Giovanni Lupatoto

Valentina. Il cuore legato alla montagna dell’infanzia, a Sant’Anna d’Alfaedo, come il suo cognome, tipico della Lessinia: Benedetti Vallenari. Qualche anno fa, era riuscita a coronare il sogno di tornarvi ad abitare, dopo una lunga permanenza ad Ala di Trento. 
Valentina, solo 25 anni, e già zia affettuosa di tanti nipotini, figli di sua sorella e dei due fratelli maggiori. Ultimamente si erano aggiunte due nuove nascite ad allargare la grande famiglia, cui la ragazza era legatissima, e a riempirla di gioia. 

 

Le passioni di Valentina

Valentina e il suo amore per gli animali, in particolare per i cani. Fino a Bologna si era spinta per recuperare, da un’associazione, Grace: una femmina di simil-pitbull salvata dall’abbandono. E ora vivevano insieme, la ragazza e la cagnolina, felici e indipendenti, in una casa in affitto nella piccola frazione di Ceredo. Valentina, laboriosa, intraprendente, concreta; una che non perdeva tempo. Durante la settimana lavorava dal fratello Alessio, nella ditta di carpenteria in acciaio inox di lui; nel week-end in una trattoria della zona.
L’altruismo Valentina e il suo altruismo. Al rinnovo della carta d’identità, aveva firmato senza indugio la richiesta di rito per il consenso alla donazione degli organi
Valentina e le canzoni di Vasco Rossi come colonna sonora della sua giovane vita: la preferita, la ballata «Sally», struggente, profonda.

 

L'incidente

Valentina Benedetti Vallenari si è spenta all’alba dell’anno nuovo, all’ospedale di Borgo Trento, dopo l’uscita di strada dell’auto condotta da un’amica, nei pressi di Breonio. Valentina stava sul sedile del passeggero e lo schianto contro un albero non le ha lasciato scampo; mentre l’altra giovane, al volante, è rimasta sì ferita, ma non in modo fatale. Stavano andando a una festa per celebrare il capodanno. 
Le cause dell’indicente sono al vaglio delle forze dell’ordine. Il funerale di Valentina non è ancora stato fissato, conferma il parroco di Sant’Anna, don Matteo Zandonà. Probabilmente saranno donati gli organi, come nella volontà di lei.
Discendente di un ceppo familiare storico a Sant’Anna, era conosciuta e benvoluta da tutti in paese, anche se per parecchi anni aveva vissuto lontano, in Trentino insieme alla mamma, mentre il papà si era trasferito a Caldiero, e due dei tre fratelli maggiori stabiliti fuori regione. Vicino a Valentina viveva il fratello Alessio, nella cui azienda lei lavorava.

 

Il ricordo dell'amica

È stato lui il primo a divulgare la notizia del grave incidente ai familiari e a pochi intimi. Fra i quali l’amica del cuore di Valentina - «di più, quasi una sorella» - che però, per delicatezza, pudore e dolore, preferisce restare anonima mentre ricorda, tra i singhiozzi, «i tanti bellissimi momenti vissuti con lei. Non riesco ancora a capacitarmi che non ci sia più». 
«Valentina? Sincera, leale, premurosa. Mi sentivo sicura nel chiederle consiglio per qualsiasi cosa, perché sapevo di potermi fidare. E poi aveva un buon umore contagioso. Sempre sorridente, positiva, allegra. La sua compagnia faceva stare bene».
«La nostra amicizia risale all’infanzia. Già da bambine avevamo molto legato, nonostante io avessi un anno in più di lei. Poi si era trasferita con la mamma in Trentino. Ma non ci eravamo dimenticate. Quando, un po’ cresciute, abbiamo avuto a disposizione il cellulare, ci siamo subito cercate e tenute in contatto. Circa quattro anni fa è tornata a vivere a Sant’Anna. Era il suo sogno, qui aveva lasciato un pezzo di cuore». 
«Da allora», prosegue l’amica fidata, «ci siamo viste quasi tutti i giorni. Pranzavamo assieme nella pausa del lavoro, ma bastava anche solo un caffè al volo. Ci confidavamo. Lei mi raccontava di un ragazzo speciale, che stava iniziando a conoscere. Poi uscivamo con gli amici, andavamo alle feste... Insomma, facevamo quello che si fa alla nostra età».
E insieme, qualche tempo fa, si sono spinte in quel di Bologna, «perché Valentina aveva letto l’annuncio di un’associazione per la protezione degli animali. Là c’era in adozione questa cagnolina, Grace, tipo pitbull, e se n’era innamorata. Siamo andate a recuperarla. Da quel momento vivevano insieme, lei e Grace, in simbiosi, nella casa a Ceredo». Ora chi se ne occuperà? «Non c’è problema per Grace. La terrò io, o il fratello di Vale». 
E si arriva all’ultima sera dell’anno. La tragica sera: «Fatalità, per una volta non eravamo insieme. Io ero di lavoro in un bar di Erbezzo», va avanti l’amica del cuore, con voce rotta. 
«Le avevo chiesto dove avrebbe festeggiato il capodanno. Ma non aveva un’idea precisa. Anzi, nemmeno granché voglia di uscire. Probabilmente - diceva - avrebbe sbirciato in qualche locale in zona, per vedere quali eventi c’erano in giro. Eravamo d’accordo di sentirci sul tardi, quando io avessi finito il turno». 
A mezzanotte e mezza, la telefonata: «Era suo fratello Alessio. Pensavo mi chiamasse per gli auguri e, magari, per riunirci tutti da qualche parte. Invece mi ha avvertito che Valentina aveva avuto un incidente, un grave incidente, e che era stata portata all’ospedale di Borgo Trento. Ho mollato tutto e mi sono fiondata in ospedale, dove erano già arrivati il fratello e il papà di Valentina, mentre gli altri familiari, più distanti, erano ancora in viaggio per raggiungerci». 
Un’attesa drammatica, di preghiere e speranza. «Ma poi si sono avvicinati i medici per dirci che, nonostante fosse stato tentato tutto per salvarla, Valentina non ce l’aveva fatta».

 

Il sindaco

Il primo dell’anno, com’è normale che sia, «il paese si è svegliato tardi dopo i festeggiamenti della notte», racconta il sindaco Raffaello Campostrini. «Ed è a quel punto che la tragica notizia si è diffusa. Ho sentito al telefono i parenti. Non ci sono parole. Valentina è una piccola stella volata in cielo troppo presto». 
«Valentina non era una da grilli per la testa», conclude l’amica del cuore. «Quando le chiedevo dei suoi obiettivi per la vita, saggiamente mi rispondeva: "Semplicemente essere felice". Desidero che lo sia, dov’è ora».

 

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