È neve, di nuovo, sui monti veronesi, al di sopra dei 1.400-1.500 metri di altitudine. La primavera anticipata, che in pianura ha fatto già sbocciare i mandorli, nelle ultime ore ha lasciato spazio a una perturbazione che, in montagna, si è tradotta in alcune decine di centimetri di neve.
"Circa quaranta, finora", testimonia, da Malga San Giorgio, Elio Venturelli. "E sta ancora nevicando, pur più debolmente".
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Il nuovo strato di bianco, oltre a rappresentare una riserva d'acqua importante per rendere fertili i pascoli in vista dei mesi caldi, attualmente consente anche di "riaprire per un po' la stagione dello sci da fondo, che si era interrotta due settimane fa, a causa dell'assenza di neve", annuncia ancora Venturelli.
Riaprono, domenica 25 febbraio, sia l'accesso classico alle piste del fondo da Malga San Giorgio sia quello da Bocca di Selva. Un insperato, quanto gradito, ritorno a una montagna in veste candida.
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