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San Giorgio

Malga Campegno diventa fucina di creatività con le sculture di Ferrari

L’idea di aprire questo luogo al pubblico è di Mauro Ferrari, supportato dai titolari Franco e Laura Brunelli, che a dicembre ha trasferito lì parte del suo laboratorio.
L'artista con le sue sculture
L'artista con le sue sculture
Artista Ferrari (Bicego)

Nell’attesa di tornare a ospitare il bestiame per l’alpeggio, la stalla di malga Campegno in località San Giorgio, a Bosco Chiesanuova, è diventata fucina di creatività.

L’idea di aprire questo luogo al pubblico è di Mauro Ferrari, supportato dai titolari Franco e Laura Brunelli, che a dicembre ha trasferito lì parte del suo laboratorio. Prima con la motosega, quindi con martello, sgorbie e scalpello lo scultore di Velo Veronese ha creato una Natività in legno di cedro, ricavata da tronchi di 4 quintali l’uno. «Materiale abbastanza facile da reperire e adatto a restare all’esterno», spiega.

Le sculture, dal maestoso angelo al lupo

A comporre la sacra rappresentazione sono cinque personaggi: un maestoso angelo che accoglie i visitatori sull’uscio, due pastori che richiamano le antiche pratiche dei montanari e la dedizione all’allevamento. Poi, descrive, «Giuseppe e Maria che stringe Gesù bambino in un abbraccio materno».

Altre sculture, come quella di un lupo, decorano gli spazi. Per la gioia dei bambini, a completare l’insieme si aggiungono due asini e due pecorelle, quelli vivi per davvero e non ricavati nel legno, da coccolare. Visto il successo dell’iniziativa, la stalla resterà aperta a ingresso libero anche oggi e domani (7 e 8 gennaio dalle 10 alle 18), e nei fine settimana di gennaio.

le sculture di Mauro Ferrari
le sculture di Mauro Ferrari

Entrando, si potrà innanzitutto appezzare la bellezza dell’edificio costruito in pietra della Lessinia. Inoltre sarà possibile osservare Ferrari intento nel rifinire le opere, che hanno già trovato futura collocazione: la Sacra Famiglia andrà per esempio a Bolca, l’angelo finirà in un giardino privato di Roma che ospita già due sculture di Ferrari. Infine, altri artigiani del gruppo «La rengaia» si alterneranno nell’esposizione delle loro creazioni.

«È un modo», conclude lo scultore, «per valorizzare le tradizioni della montagna, i luoghi che la caratterizzano e la rendono unica, la manualità che abbiamo imparato anche dalle genti di montagna».

Marta Bicego

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