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Inaugurazione

San Giovanni Lupatoto omaggia la «Divina», svelata la nuova statua dedicata alla «influencer ante litteram»

Nella piazzetta posta all'incrocio fra via Ca' dei Sordi e via Monte Ortigara la bellissima statua della cantante lirica Maria Callas, opera dello scultore Albano Poli
Svelata la statua dedicata alla Callas a San Giovanni Lupatoto
Svelata la statua dedicata alla Callas a San Giovanni Lupatoto
Inaugurazione statua della Callas (Dienne)

Intitolazione della piazzetta nei nuovi giardini di San Giovanni Lupatoto (Vr) della piazzetta posta all'incrocio fra via Ca' dei Sordi e via Monte Ortigara e scopertura della bellissima statua dedicata alla “Divina”, la cantante lirica Maria Callas. La statua, opera dello scultore Albano Poli, è alta 196 cm, pesa circa 250 chili, ha il volto, il collo e le braccia, in bronzo dorato e il corpo coperto da un elegantissimo vestito nero.

«È la festa in onore di Maria Callas, di cui oggi sveliamo la statua, ma è anche la festa della cultura e di un personaggio che si potrebbe definire una influencer ante litteram essendo stata al suo tempo una icona del canto, della moda e dell'arte» ha detto il sindaco Attilio Gastaldello.

Inaugurazione con strascico polemico

Il sindaco, forse rispondendo anche alle polemiche emerse nei giorni scorsi (ma senza citare nessuno) ha detto che la cultura vera «genera sinergia e non alimenta divisioni».

«Statua bagnata, statua fortunata» le ha fatto eco riferendosi alle 4 gocce di pioggia e all'aria gelida che hanno caratterizzato tutto l'evento ,l'assessore comunale al turismo Debora Lerin, grande regista di tutta la manifestazione che con Gastaldello ha incassato le congratulazioni del numeroso parterre (dal senatore Andra Tosato a Mauro Gaspari in rappresentanza della Provincia, a Paolo Artelio della Camera di Commercio) per l'apporto di San Giovanni Lupatoto al progetto di valorizzazione degli ambiti provinciali meno noti sotto l'aspetto turistico. La piazzetta, prima del disvelamento della statua, è stata benedetta dal coparroco don Daniele Scandella.
 

Renzo Gastaldo

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