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la polemica

A San Giovanni si scopre la statua della Callas: «Ma visse a Zevio, perché non puntare su Moschin?»

Domani l’inaugurazione dell’opera dedicata alla Divina, all’incrocio di via Monte Ortigara. Lerin: «Rientra nel progetto di sviluppo del turismo». Tajetta: «Errore strategico, meritava il nostro attore»
Maria Callas e (a destra) Gastone Moschin, nato a San Giovanni Lupatoto nel ’29 e vissuto a Milano
Maria Callas e (a destra) Gastone Moschin, nato a San Giovanni Lupatoto nel ’29 e vissuto a Milano
Maria Callas e (a destra) Gastone Moschin, nato a San Giovanni Lupatoto nel ’29 e vissuto a Milano
Maria Callas e (a destra) Gastone Moschin, nato a San Giovanni Lupatoto nel ’29 e vissuto a Milano

Domani alle 10.30, nel giardino che si trova all’incrocio fra via Monte Ortigara e via Ca’ dei Sordi, verrà svelata una statua dedicata dall’amministrazione comunale alla cantante lirica Maria Callas. E contro questa installazione parte lancia in resta il consigliere civico di opposizione Marco Taietta.

La statua

L’opera scultorea, in bronzo, verrà posata su un piedistallo in calcestruzzo e sarà alta in tutto 210 centimetri. L’assessora al turismo Debora Lerin aveva spiegato, al momento della proposta, che la statua della Callas si inserisce in una serie di iniziative ricomprese nel progetto «A due passi da Giulietta», fra cui rientrano il museo per Carlo Zinelli, la valorizzazione della pace di Paquara, la creazione di una torta tipica locale. Tutte iniziative che puntano a sviluppare turismo a San Giovanni Lupatoto.

Per questo progetto il Comune ha ottenuto un contributo regionale di 37mila euro che sarà impiegato per promuovere il territorio e l’identità lupatotina. Di questi fondi, 25mila euro sono serviti per la statua.

«Pensare al turismo non significa necessariamente avere una radice lupatotina, può essere interessante diffondere il valore dell’arte, della bellezza e della musica, in questo caso lirica, mirando a un ambito territoriale più esteso», ha precisato l’assessore Lerin durante il primo dibattito sulla scelta di dedicare la statua alla Callas. Ma ecco che Taietta riprende la critica.

«Mi chiedo quale sia il senso di intitolare una piazzetta e dedicare una statua a Maria Callas, a San Giovanni Lupatoto. Dubito fortemente che arriverà un flusso di turisti dall’estero o dalle altre città italiane per ammirare l’opera. Piuttosto, se si fosse voluto celebrare un artista locale, avremmo potuto dedicare una scultura a Gastone Moschin, apprezzato attore lupatotino scomparso nel 2017».

Le critiche per la scelta

«C’è un errore strategico», insiste Taietta. «Chiediamo fondi per erigere una statua alla Callas, che è zeviana, con dispendio di energie per gli uffici e risorse economiche da bilancio comunale, come i circa 1.500 euro necessari per l’installazione, mentre non si concorre per ottenere i contributi previsti per opere ben più utili come i fondi per la sicurezza stradale», conclude Taietta. Come dire che se c’è un Comune che dovrebbe pensare a una statua della Callas, questo è il confinante Zevio, dove la divina visse alcuni anni con il marito Meneghini e dove c’è una sala espositiva a lei dedicata. Meno comprensibile - è l’idea di Taietta - questa scelta in territorio lupatotino.

La controproposta: far conoscere Moschin, l'attore di «Amici miei»

Sulla vicenda è intervenuto anche il sindaco Attilio Gastaldello, spiegando che il Comune dispone, per la sicurezza stradale, di una risorsa sostanziosa derivante dalle multe della Transpolesana e che per questo il bando non serve. Tornando a Moschin, il proposito di valorizzarlo c’era anche da parte del sindaco ed era stato espresso ancora il 6 settembre 2017, subito dopo la morte dell’attore. Gastaldello allora aveva dichiarato: «Vedremo le modalità più opportune per ricordarlo. Potrebbe essere l’intitolazione di una via ma anche l’intitolazione di una sala in uno degli edifici comunali oppure ancora un premio annuale di tipo artistico-letterario».

L’attore era nato in paese nel 1929 e tuttora risiedono in terra lupatotina molti suoi cugini di primo e secondo grado. Moschin frequentò in paese l’asilo e la prima elementare, per poi trasferirsi a Milano al seguito del padre che là aveva trovato lavoro. Tornò a San Giovanni nel 1941, dodicenne, e vi rimase fino al 1944. Studiò all’Accademia del cinema e divenne un attore famoso. Tra le sue interpretazioni più note, i film «Signore & Signori» e «Amici miei».

Renzo Gastaldo

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