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Perplessità sul polo logistico di Campagnola

di Piero Taddei
L’area del polo logistico di Campagnola al confine con San Giovanni
L’area del polo logistico di Campagnola al confine con San Giovanni
L’area del polo logistico di Campagnola al confine con San Giovanni
L’area del polo logistico di Campagnola al confine con San Giovanni

Con una delibera di giunta il Comune di San Giovanni Lupatoto ha presentato osservazioni al contestato progetto approvato lo scorso agosto dall'amministrazione zeviana, volto a convertire in logistica un'ampia area agricola di Campagnola vicina allo svincolo di Maccachiove sulla Transpolesana. Lì su 126mila metri quadrati è prevista la costruzione di due grandi capannoni, uno dei quali di 53mila metri quadrati e alto 14 metri, per ospitare magazzino, centro spedizioni e spazi ufficio costruibili da un'immobiliare per conto di una delle prime aziende al mondo nel settore del flusso e stoccaggio di materie prime. Contro il progetto si sono schierate le liste di minoranza rappresentate in Consiglio (Zevio Bene comune e Bazzoni sindaco) e gli oltre 1.300 firmatari di una petizione indirizzata alla prima cittadina di Zevio, Paola Conti. Le osservazioni di San Giovanni mettono all'indice aspetti del progetto che vanno dalla procedura attuata alla ricaduta ambientale della variante che farà passare l'area da agricola ad industriale. Il pronunciamento della giunta presieduta da Attilio Gastaldello premette che essendo l'area a ridosso di San Giovanni, l'intervento coinvolge anche il Comune lupatotino, poiché «aumenterà il carico viario e la necessità di nuovi servizi. Quindi la trasformazione andrebbe valutata da entrambi gli enti locali con l'adozione del Piano d'assetto intercomunale». La variante, poi, «avrebbe dovuto tenere conto delle misure di salvaguardia ambientale previste dalla legge regionale in materia di paesaggio». Il documento prosegue evidenziando la «mancata ricognizione iniziale da parte del responsabile del procedimento del Comune di Zevio circa le aree produttive alternative disponibili sul territorio». Quindi sottolinea che «l'intervento sarà di notevole impatto sull'incremento del traffico e dell'inquinamento di Campagnola e del contiguo Raldon. Che avrà ricadute anche su paesaggio, aree agricole, Percorso ciclopedonale delle risorgive sviluppato lungo il corso d'acqua considerato corridoio ecologico. Inoltre nei confronti dell'importante villa veneta denominata Corte Maffea». La delibera di giunta giudica «insufficienti le opere di mitigazione ambientale previste». E ritenendo di «non particolare interesse, fruizione e utilità pubblica la ciclopedonale proposta dal nuovo progetto». Pollice verso pure sulla nuova rotatoria prevista quale beneficio pubblico in via Euclide. •.

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