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Il caso di San Martino Buon Albergo

Paga ridotta ai bibliotecari, la coop: «Abbiamo rispettato l'appalto»

Le Macchine Celibi replicano alle accuse: «Il problema è nel bando del Comune»
L'interno della biblioteca di San Martino Buon Albergo (foto Pecora)
L'interno della biblioteca di San Martino Buon Albergo (foto Pecora)
L'interno della biblioteca di San Martino Buon Albergo (foto Pecora)
L'interno della biblioteca di San Martino Buon Albergo (foto Pecora)

Il caso dei contratti dei bibliotecari di San Martino Buon Albergo, a cui è stato chiesto da coloro che da aprile gestiranno il servizio per tre anni di accettare una decurtazione di almeno un quarto dello stipendio, si arricchisce di un nuovo capitolo. Ieri, infatti, la vincitrice dell’appalto, la cooperativa bolognese Le Macchine Celibi, ha inviato una nota nella quale afferma di essere «del tutto incolpevole» della situazione che si sta creando. Allegando la riproduzione di parti del disciplinare del bando del Comune e della proposta con cui ha vinto la gara, la coop precisa: «La stima del costo della manodopera, ovvero il calcolo di quante risorse destinare a copertura del lavoro necessario per eseguire il servizio, è stata determinata direttamente dall’ente, e posta come non soggetta a ribasso». «Nella nostra offerta economica», continua la nota, «ci siamo attenuti a tale previsione». «La cooperativa Le Macchine Celibi», scrive, «ha presentato un ribasso contenuto, a incidere sui propri costi generali in virtù dei molti appalti gestiti (la realtà bolognese cura 150 biblioteche in 11 regioni, ndr), ma ha lasciato inalterata la previsione del costo del lavoro determinata dal Comune di San Martino Buon Albergo».

Insomma, il previsto taglio degli stipendi, secondo i vincitori della gara, «è determinato a monte, dalla previsione fatta dalla stazione appaltante e dalle relative risorse assegnate, e gli inquadramenti proposti ai lavoratori sono coerenti e gli unici compatibili con il costo della manodopera stimato dall’ente».

Il Comune precisa: «Il progetto di servizio per la gestione della biblioteca indica una stima dei costi della manodopera effettuata sulla base delle tabelle del contratto nazionale di lavoro Multiservizi. Nel formulare tale previsione, si parte da valori minimi che non possono essere derogati, dopodiché sta all’operatore economico formulare la sua offerta sulla base della propria organizzazione del servizio». Insomma, sarebbe stato fissato un livello minimo, che le offerte avrebbero potuto accrescere. L’amministrazione conferma l’impegno a fare quanto possibile per tutelare i lavoratori e il servizio. 

Luca Fiorin

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