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Il caso

Impianto di essicazione a Ca' del Bue, San Giovanni non ci sta: «Non si riaccenda l'inceneritore»

Agsm-Aim ha chiesto l’autorizzazione della Regione per la trasformazione dell'impianto
L'impianto di Ca' del Bue
L'impianto di Ca' del Bue
L'impianto di Ca' del Bue
L'impianto di Ca' del Bue

C’è il no del Comune di San Giovanni Lupatoto all’impianto di essiccazione e combustione di fanghi organici per la cui realizzazione a Ca’ del Bue Agsm-Aim ha chiesto l’autorizzazione della Regione. Ad esprimerlo è stata, in seduta martedì, la giunta. Ora il sindaco Attilio Gastaldello, parlando a nome dell’amministrazione, annuncia l’intenzione di avviare un’azione contro l’iniziativa promossa dalla società a partecipazione pubblica veronese-vicentina.

 

La protesta contro la riattivazione di Ca' del Bue

«A Ca’ del Bue non deve essere riattivato l’incenerimento», afferma Gastaldello. «A stabilirlo è il Piano regionale dei rifiuti. Questo principio lo ha ribadito ufficialmente, e con forza, la giunta con una comunicazione urgente», precisa. Il primo cittadino lupatotino non usa giri di parole: «Agsm-Aim ha presentato in Regione un progetto per la realizzazione di un impianto di essiccamento di fanghi organici, ma propone in realtà la riattivazione dell’inceneritore. Nascondendosi dietro la foglia di fico del recupero energetico, l’azienda intende bruciare centomila tonnellate l’anno di fango essiccato». Il sindaco ricorda che è ancora pendente al Consiglio di Stato un ricorso del Comune contro il progetto di revamping di Ca’ del Bue; intervento in attesa di approvazione che dovrebbe realizzare la digestione anaerobica dei rifiuti con produzione di biogas e migliorare la selezione del rifiuto secco.

«Di sicuro non accetteremo che ora si torni a parlare di progetti finalizzati a bruciare rifiuti nei forni in un luogo inadatto a questa attività, per la sua vicinanza ai centri cittadini», assicura Gastaldello, «coinvolgeremo la popolazione, i comitati e il Consiglio comunale, coalizzando tutte le forze e le risorse disponibili contro questa nuova minaccia e ci attiveremo in tutte le sedi, ad iniziare da quella regionale, contro la riaccensione dell’inceneritore». Gastaldello invia le comunità locali, ai quartieri di Verona più coinvolti, ad appoggiare «una battaglia a tutela della salute».

L’istanza per ottenere il provvedimento autorizzatorio unico regionale dell’impianto è stata presentata il 20 ottobre. Riguarda un «impianto di essiccamento e di recupero energetico» di fanghi organici: cioè la poltiglia che rimane da smaltire al termine della depurazione dei liquidi delle fognature e della digestione anaerobica, processo biologico che porta alla produzione del biogas, della parte umida dei rifiuti. Il progetto prevede anche la possibilità di importare fango essiccato e stoccato in pellet proveniente da impianti terzi.

A favore dell’impianto si è pronunciato il sindaco di San Martino Buon Albergo Giulio Furlani, mentre le sue opposizioni hanno chiesto che la questione venga discussa in Consiglio. Contrario anche il Comitato No Ca’ del Bue.

Luca Fiorin

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