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Pescantina

Gli «angeli» Argia e Rosa se ne vanno insieme. Erano state volontarie del campo reduci

di Lino Cattabianchi
Rosa Righetti e Argia Rizzotti alla cerimonia al monumento agli ex internati
Rosa Righetti e Argia Rizzotti alla cerimonia al monumento agli ex internati
Rosa Righetti e Argia Rizzotti alla cerimonia al monumento agli ex internati
Rosa Righetti e Argia Rizzotti alla cerimonia al monumento agli ex internati

Due lutti in 24 ore hanno quasi azzerato la pattuglia delle volontarie del campo reduci di Pescantina, ridotta fino a pochi giorni fa a tre donne: si è spenta a 102 anni Argia Alice Rizzotti e, dopo poche ore, l’ha raggiunta Rosa Righetti di 94 anni.

Entrambe erano ospiti della casa di riposo Immacolata di Lourdes di Pescantina. Una pagina di storia che si chiude: rimane ora in vita, unica testimone, Gina Fornaser.

Argia e Rosa, due storie parallele che si intrecciano con le drammatiche vicende della Seconda guerra mondiale e della deportazione, quando la stazione di Balconi di Pescantina fu teatro di transito dei prigionieri dopo l’8 settembre del 1943 e, alla fine del conflitto, vide il ritorno di migliaia di reduci dai lager nazisti, quelli che ce l’avevano fatta a sopravvivere. Finita la guerra, a Balconi, dopo una prima forma di soccorso che venne organizzata in paese dal dottor Antonio Zenati, comandante del Cln locale, l’Esercito italiano, la Croce Rossa e la Pontificia opera di assistenza allestirono un campo dove questi reduci furono accolti, rifocillati, intervistati e avviati a casa. Un’epopea per la quale il paese di Pescantina il 25 aprile del 2007 ricevette all’Altare della Patria a Roma (allora il sindaco era Alessandro Reggiani) la medaglia d’oro al merito civile dalle mani del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. Argia e Rosa furono protagoniste dirette nelle due fasi della deportazione, quella seguente all’armistizio dell’8 settembre del ’43 e quella successiva al 25 aprile 1945. Argia, infatti, con le sorelle e altre amiche andava a Balconi dove il capostazione Valle, con qualche pretesto, riusciva a prolungare la sosta dei convogli.

Le ragazze così potevano passare ai deportati in viaggio verso la Germania, all’interno dei vagoni, matite, biglietti e generi di conforto, acqua, pane, frutta, e poi raccoglievano le informazioni che i deportati scrivevano. Alla sera le volontarie inviavano cartoline postali indirizzate alle famiglie per segnalare il passaggio del loro caro. Per molti quello fu l’ultimo messaggio. Rosa Righetti, dal carattere allegro e vitale, fece parte fin da subito della pattuglia di volontarie che, sotto la guida di Alda Antolini, presidente dell’Azione Cattolica femminile che aveva risposto all’invito del parroco don Luigi Castagna, prestarono il loro servizio al Campo reduci di Balconi fino al suo smantellamento nei primi mesi del 1947. Di quel gruppo facevano parte, oltre ad Alda Antolini, anche Zaira Vezza, Gina Fumaneri, Cesarina Mesaroli, Lidia Zanoni e Gina Fornaser. Argia e Rosa non mancavano mai alla celebrazione di settembre al monumento degli ex Internati di Balconi e hanno partecipato anche all’ultima edizione, nello scorso settembre, alla celebrazione presieduta dal vescovo monsignor Giuseppe Zenti. I funerali si svolgeranno entrambi nel duomo San Lorenzo: oggi alle 14.30 quelli di Argia Rizzotti, domani quelli di Rosa Righetti, sempre alle 14.30. •.

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