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DOPO LA FRANA

Strada della Forra, due ipotesi di intervento. Ma i tempi sono lunghi e incerti

La Provincia di Brescia ha affidato l’incarico per la redazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali. Serviranno però ulteriori indagini
Continueranno le indagini per riaprire la strada della Forra dopo la frana
Continueranno le indagini per riaprire la strada della Forra dopo la frana
Continueranno le indagini per riaprire la strada della Forra dopo la frana
Continueranno le indagini per riaprire la strada della Forra dopo la frana

Le risorse economiche per intervenire alla Forra ci sono. Non si sa però ancora quando e soprattutto come intervenire. E’ questa in estrema sintesi la situazione sulla SP38 dalle parti di Tremosine (Brescia) dopo la presentazione in Provincia della prima relazione redatta dallo Studio di geologia incaricato alla parte nord della frana che nello specifico ha confermato una situazione di grave instabilità. Serviranno altre indagini sul versante, completi dei dati forniti dai monitoraggi strumentali.

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Rinforzo o nuova galleria?

Nel frattempo la Provincia di Brescia ha affidato l’incarico per la redazione del documento di fattibilità delle alternative progettuali, che comprende due ipotesi di intervento. La prima prevede il rinforzo strutturale della galleria esistente mentre la seconda contempla la realizzazione di una nuova galleria in variante al tracciato attuale. «Comprendiamo i disagi che stanno vivendo gli abitanti di Tremosine e le preoccupazioni legate all’imminente avvio della stagione turistica – commenta il presidente della Provincia di Brescia Emanuele Moraschini - ma non possiamo esimerci dal compiere tutte le indagini necessarie per garantire a residenti e visitatori di percorrere una strada totalmente sicura».

Anche il consigliere delegato ai Lavori Pubblici e alle Strade, Paolo Fontana, consiglia di procedere con cautela: «Le indagini geologiche non possono concludersi nel giro di qualche giorno e nemmeno di qualche settimana proprio per la natura di ciò che stiamo studiando: anche gli sbalzi termici, per esempio, incidono sulla morfologia della roccia. È fondamentale concedere ai tecnici il tempo adeguato affinché ottengano un quadro completo della falesia. Gli stessi ci hanno ribadito che la chiusura della SP38 è necessaria per gravi problemi di sicurezza».

Più in basso invece, dalle parti del depuratore in galleria, si procede con i lavori di messa in sicurezza dell’impianto. Ieri mattina su richiesta di Acque Bresciane che nella galleria sulla 45 bis ha iniziato i lavori propedeutici alla sistemazione del depuratore fognario, la Provincia di Brescia ha concesso lo stoccaggio temporaneo del materiale di scavo all’inizio della Strada della Forra.

Luciano Scarpetta

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