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Livelli del Garda, accordo per evitare litigi tra territori

Rappresentati della Comunità del Garda, di AIPo e dei consorzi di bonifica all'incontro sulla regolazione dei livelli
Rappresentati della Comunità del Garda, di AIPo e dei consorzi di bonifica all'incontro sulla regolazione dei livelli
Rappresentati della Comunità del Garda, di AIPo e dei consorzi di bonifica all'incontro sulla regolazione dei livelli
Rappresentati della Comunità del Garda, di AIPo e dei consorzi di bonifica all'incontro sulla regolazione dei livelli

Nello scenario di perdurante siccità che sta colpendo in particolare il nord Italia, il sistema Garda-Mincio ha messo le basi per «ragionare in modo coordinato come bacino idrografico, concordando che non esiste più un interesse di monte e uno di valle, ma interessi comuni a mantenere qualità e quantità dell'acqua». Così il vicepresidente della Comunità del Garda e assessore di Peschiera Filippo Gavazzoni riassume l'incontro convocato ieri nel suo comune per definire una linea d'azione condivisa in vista dell'avvio della stagione irrigua nelle campagne mantovane che usufruiscono dell'acqua del lago. L'incontro si è tenuto nel giorno in cui è scattata la riduzione della portata scaricata nel Mincio dalla diga di Ponti-Salionze, passata da 14 a 9 metri cubi al secondo per risparmiare quanta più acqua possibile visto che il livello del lago, a 44 centimetri sullo zero idrometrico di Peschiera, è ancora a una quota critica mancando all'appello almeno una sessantina di centimetri per poter iniziare la stagione irrigua con serenità. Attorno al tavolo i rappresentati della Comunità del Garda, tra cui il segretario generale Pierlucio Ceresa, la delegata alla presidenza Annalisa Baroni, il sindaco di Nago Torbole Gianni Morandi e l'assessore di Sirmione Roberto Campagnola. Per AIPo, ente deputato alla gestione dei livelli del lago attraverso la diga, erano presenti il direttore ad interim Gianluca Zanichelli e il dirigente Gaetano La Montagna; per gli utilizzatori di valle c'erano il presidente del Consorzio del Mincio Massimo Lorenzi, il presidente e il direttore del Consorzio Garda-Chiese Aldo Bignotti e Paolo Magri e il presidente del Consorzio Territori del Mincio Filiberto Speziali. «Agiremo insieme tenendo conto delle esigenze di tutti, cercando di migliorare il consumo d'acqua», spiega Gavazzoni al termine della riunione. «Faremo sintesi dell'esperienza che ci ha guidato lo scorso anno, finora il più critico con temperature medie più alte mai registrate e poche precipitazioni. Il tavolo operativo rimarrà aperto e a marzo ci risentiremo per vedere come evolvono i livelli del lago». Nell'impossibilità di riscrivere in un lasso di tempo breve le regole di gestione che risalgono al 1965, l'accordo è quindiquello di valutare nel corso della stagione irrigua (che dovrebbe partire ad aprile) l'acqua che dal Garda può essere rilasciata nel Mincio, preservando le esigenze dei comuni che attingono dal lago per gli usi potabili e quelle dell'economia turistica. «Il momento è drammatico, non sono previste piogge e gli afflussi sono quasi azzerati», dice dal canto suo il presidente del Consorzio del Mincio Massimo Lorenzi, sottolineando come la riduzione dello scarico nel Mincio a 9 metri cubi al secondo (portata minima per garantire il deflusso vitale del fiume) stabilita da Regione Lombardia e attuata da AIPo sia un «grande risultato ottenuto anche grazie al lavoro dei consorzi di bonifica». Dal tavolo di ieri è inoltre emerso «l'interesse condiviso a non litigare, a far passare una corretta comunicazione senza attaccarci a vicenda» e quindi l'impegno a superare la storica divisione tra territori che si affacciano sul lago e territori attraversati dal Mincio o dai canali artificiali per l'irrigazione, che pure attingono dal Garda. «Lo scorso anno abbiamo irrigato con il 30 per cento in meno d'acqua rispetto alle nostre concessioni: allora i livelli erano diversi, per questo cercheremo di posticipare la partenza della stagione irrigua e poi valuteremo di giorno in giorno», continua Lombardi, che al tavolo ha affrontato altri due argomenti: da un lato la proposta di mettere a disposizione tecnici del Consorzio per superare alcune criticità riscontrate dai comuni gardesani per l'acqua bassa e dall'altro la sperimentazione avviata con l'Università di Milano per studiare sistemi irrigui più parsimoniosi che coniughino risparmio idrico senza sacrificare la produttività. La sperimentazione sta coinvolgendo alcune aziende agricole mantovane, ma per renderla efficace servono investimenti ingenti anche per rimborsare eventuali mancati raccolti. «Il 6 marzo a Mantova il ministro Salvini sarà ospite di un nostro convegno», conclude Lorenzi, «gli chiederemo fondi per supportare e aumentare queste sperimentazioni».•.

Katia Ferraro

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