Sull’emergenza siccità e sul livello del lago di Garda ai minimi storici per il periodo, è intervenuta anche la presidente della Comunità del Garda, nonché vice segretario e portavoce di Azione, Mariastella Gelmini. A metà febbraio il più grande bacino idrico della Penisola vive già una situazione di pre-allarme con l’invaso pieno per così dire al 35%.
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«Viviamo una stagione senza pioggia e con poca neve, sull’agricoltura rischiano di esserci pesanti ripercussioni: la proposta del ministro Lollobrigida di una cabina di regia nazionale sul tema potrebbe dare un contributo importante, a patto che vengano coinvolte anche Regioni ed enti locali e che non sia l’ennesimo escamotage per prendere tempo e non decidere», ha detto Gelmini.
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«Abbiamo il dovere di salvare i raccolti, le aziende, i sacrifici di tanti agricoltori e produttori italiani», ha proseguito. «Abbiamo il dovere di salvaguardare la risorsa idrica di cui disponiamo, con una pianificazione a medio e lungo termine. E non cogliere l’opportunità del Piano nazionale di Ripresa e Resilienza anche per affrontare il tema della gestione dell’acqua in modo strutturale, sarebbe un grave errore».
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