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La tragedia di Salò

Greta e Umberto, uccisi dal motoscafo sul Garda: i due tedeschi in appello il 20 ottobre

di Paolo Cittadini
I giovani sono deceduti la sera del 19 giugno del 2021 dopo che la loro imbarcazione era stata travolta da un motoscafo nelle acque del Garda davanti a Salò
Il gozzo distrutto dall'impatto con il Riva. Nei riquadri, Greta e Umberto
Il gozzo distrutto dall'impatto con il Riva. Nei riquadri, Greta e Umberto
Il gozzo distrutto dall'impatto con il Riva. Nei riquadri, Greta e Umberto
Il gozzo distrutto dall'impatto con il Riva. Nei riquadri, Greta e Umberto

Mentre il Parlamento potrebbe, si spera già nel mese di settembre, approvare definitivamente la legge per istituire il reato di omicidio nautico, si aprirà il 20 ottobre il processo di secondo grado per la morte di Greta Nedrotti e Umberto Garzarella, i due ragazzi (lei 24 anni e lui 37) deceduti la sera del 19 giugno del 2021 dopo che la loro imbarcazione era stata travolta da un motoscafo nelle acque del Garda davanti a Salò (Brescia).

I due imputati

Due gli imputati: Patrick Kassen, il manager tedesco che si trovava al timone del motoscafo, e Christian Teismann, il proprietario del Riva finito contro il gozzo su cui i due giovani stavano trascorrendo la serata.

La sentenza di primo grado

In primo grado (la sentenza è del marzo dello scorso anno) Kassen era stato condannato a quattro anni e mezzo di reclusione, mentre Teissman a due anni e undici mesi di carcere. Entrambi erano stati ritenuti responsabili di naufragio colposo e omicidio colposo plurimo.

«L’istruttoria - scriveva il giudice di primo grado nelle 101 pagine di motivazioni - ha consentito di accertare che gli imputati, in particolare Kassen, al momento dell’impatto con il lancione erano in stato di ubriachezza o quantomeno di ebbrezza alcolica».

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La mossa delle difese

Nell’atto di appello i legali dei due turisti tedeschi chiedono l’assoluzione per i propri assistiti oltre alla restituzione, era stata disposta la confisca, del motoscafo al proprietario.

«Teismann quella notte era un mero trasportato su di un’imbarcazione di cui era conducente e comandante un’altra persone», si legge nelle 66 pagine dell’atto di appello depositato dai suoi legali.

"Responsabili anche le vittime"

Le difese nei loro atti d’appello sottolineano come anche le due vittime abbiano avuto «responsabilità» nell’incidente.

«La triste realtà - scrivono i legali di Teismann - è che l’equipaggio del gozzo non ha fatto nulla per evitare l’impatto perché l’imbarcazione procedeva alla deriva con la poppa avanti alla prua, senza conducente o vedetta, e dunque in violazione dei regolamenti di navigazione con il comandate armatore (la piccola imbarcazione era di proprietà di Umberto Garzarella) ubriaco e privo di sensi».

Le difese chiedono anche l’assoluzione dal reato di naufragio colposo. «È noto che la motobarca Easy 600 (quella su cui si trovavano i due ragazzi) sia stata ritrovata a distanza di diverse ore dall’incidente, galleggiare regolarmente escludendosi pertanto ogni ipotesi di affondamento», scrivono.

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