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L'incidente a Caprino: la ragazza è gravissima

Fiori e lacrime per Francesca, gli amici pregano per lei. «Sempre sorridente e pronta ad aiutare»

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Gli amici pregano sul luogo dell'incidente di Francesca, a Caprino
Gli amici pregano sul luogo dell'incidente di Francesca, a Caprino
Gli amici pregano sul luogo dell'incidente di Francesca, a Caprino
Gli amici pregano sul luogo dell'incidente di Francesca, a Caprino

Arrivano alla spicciolata. C’è chi si china a legare alla rete metallica verde, a bordo strada, un rosa rossa. Chi si abbraccia in silenzio. Alle loro spalle le auto percorrono la Strada provinciale 29 e rallentano, questa volta, nel vedere un manipolo di giovanissimi in religioso silenzio. Sono gli amici di Francesca M., la ragazza di vent’anni travolta sulle strisce pedonali nel tardo pomeriggio di lunedì a Caprino. Uno scricciolino di donna, sempre sorridente e pronta a condividere con i suoi coetanei l’entusiasmo e la gioia della quotidianità di un’età spensierata.

Piove a Caprino, e le gocce d’acqua non scalfiscono i visi pallidi e gli occhi rossi di pianto di chi ha voluto ritornare sul luogo maledetto, all’altezza della stradina che conduce al cimitero e alla pista ciclabile, che ha quasi spezzato la vita dell’amica e ha gettato nell’immenso baratro del dolore i genitori di Francesca. Da quell’angolo dove già in mattina qualcuno aveva appoggiato dei fiori bianchi s’intravede, al di là della strada, l’abitazione di color giallo di Francesca. «Non è da molti anni che si era trasferita a Caprino. Prima abitava a Pazzon», racconta Alessia la sua migliore amica. «Era come una sorella. Veniva a casa mia tutti i giorni. Una persona unica, sorridente. Tra i suoi progetti imminenti c’era quello di fare una in vacanza con me e andare a vivere con il suo ragazzo. Era per lei un bel periodo. Ci siamo sentite al telefono domenica, mi ha raccontato della sua serata in discoteca. Non mi sembra vero», butta lì con voce spezzata dal dolore Alessia. Ha la stessa età di Francesca. «Abbiamo cominciato a frequentarci a 14 anni, uscivamo insieme ogni giorno e mi è stata molto vicina quando ho avuto dei problemi. Negli ultimi tempi, io abito a Garda, l’accompagnavo in auto a Caprino e mi fermavo proprio qui, in questo slargo che conduce al cimitero a pochi metri dalle strisce pedonali dov’è stata investita. Penso lunedì stesse tornando nella sua abitazione dopo aver parcheggiato l’auto che aveva solo da una settimana. Era stracontenta perché finalmente era riuscita, a un anno dalla patente, ad acquistare una Polo. Quando mi hanno comunicato dell’incidente mi sono precipitata a Borgo Trento. Ho incontrato i suoi genitori, il suo moroso e un paio di suoi amici. Ci hanno fatto entrare in stanza ma le speranze sono ridotte al lumicino. Non mi sembra vero. Suo papà stava tornando a casa e ha dovuto fare tutto il giro largo perché la provinciale era stata chiusa al traffico nei due sensi di marcia. Aveva visto l’auto parcheggiata e pensava la figlia fosse a casa», si allontana Alessia.

Al suo fianco gli amici comunicano con lo sguardo perso nel vuoto. Vedono sfrecciare le auto e si chiedono come sia potuto succedere. «Francesca: sempre col sorriso. Umile, disponibile. Se avevi problemi ti ascoltava. Una ragazza di compagnia. L’ho vista l’ultima volta venerdì», racconta Marcel, giubbetto rosso e cappellino nero. Dalla parte opposta della strada la filiale della Valpolicella Benaco Banca e una rivendita di auto. «Ero all’interno della mia attività ho sentito una botta terribile tanto che ho pensato allo scontro tra due auto e non a un investimento di una persona. Qui la gente sfreccia, soprattutto chi arriva dalla rotonda della Migross che conduce fuori dal centro abitato», commenta una persona. «E per giunta l’illuminazione è carente e le strisce dovrebbero essere luminose e segnalate meglio». «Non c’è dubbio che l’impianto di illuminazione in quel tratto di strada, cosi come in molte altre zone del territorio, sia obsoleto e vada rifatto secondo le normative vigenti. L’incidente sembra però frutto più di una distrazione del conducente che altro, anche perché l’incrocio in questione gode di un’ampia visibilità. Un anno fa sono state anche rifatte le strisce pedonali», risponde l’assessore alla sicurezza di Caprino Davide Mazzola che di fronte a una tragedia del genere esprime la partecipazione dell’amministrazione comunale al dolore della famiglia di Francesca.

Stefano Joppi

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