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A Cavalcaselle

Braccio e piede mozzati, vandalismo contro la statua di Gesù Bambino

Il Bambin Gesù vandalizzato
Il Bambin Gesù vandalizzato
Il Bambin Gesù vandalizzato
Il Bambin Gesù vandalizzato

 Il braccio sinistro e un piedino mozzati. Ma è soprattutto la quasi decapitazione della statua di Gesù bambino ad aver colpito di più la comunità di Cavalcaselle. Dopo l’atto vandalico avvenuto nei giorni scorsi contro il presepe nel parco di San Giacomo, a Borgo Roma, in città, e la sparizione di quello allestito nelle grotte sul monte Ongarine, sopra Avesa, lo sfregio alla Natività ha toccato ora la frazione di Castelnuovo del Garda, dove nessuno ricorda siano mai avvenuti episodi simili.


La Natività in piazza a Castelnuovo

Il presepe è quello realizzato dal Gruppo Alpini di Cavalcaselle in piazza, vicino all’albero di Natale. È a grandezza naturale: la capanna è costituita da un gazebo, Maria e Giuseppe sono stati realizzati vestendo dei manichini donati da un’attività di Castelnuovo così come il cubo luminoso che funge da mangiatoia, con la scritta «C’è un Natale diverso per ognuno di noi!», mentre dietro, appeso a uno dei teloni del gazebo, un cartello annuncia: «Gesù è nato anche per te!». La statua in gesso era adagiata sopra il cubo, su un cuscino di paglia finta.

 

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Chi ha agito si è accanito solo sulla rappresentazione di Gesù: nient’altro, nemmeno fuori dal gazebo, è stato trovato rotto o fuori posto. «Tutti i giorni passo davanti al presepio e lo controllo, solo giovedì non l’ho fatto perché sono stato via tutto il giorno e rientrato a sera», riferisce Giuliano Cordioli, uno dei volontari che ha contribuito ad allestire il presepe e che è componente del Gruppo Alpini guidato da Renato Preosti. «Giovedì sera mi hanno inviato una foto sul telefono segnalandomi quanto successo: si pensa che il fatto sia avvenuto la notte tra mercoledì e giovedì», prosegue. La statua di Gesù, spiegano Cordioli e Preosti, «è nostra ed è in un certo senso storica: la cosa che ci è rimasta più impressa è che hanno cercato in tutti i modi di togliere la testa al Bambin Gesù, ma non ci sono riusciti perché all’interno è unita al corpo con due ferri in acciaio». 


I restauri

Il restauro della statua è già in corso, ma il tentativo di decapitarla sta rendendo la sua ricomposizione più complessa. I due alpini la definiscono una «violenza su Gesù» perché anche se si tratta «solo» di una statua, sembra evidente che il bersaglio sia ciò che essa rappresenta per i cristiani. Il fatto è stato denunciato alla Polizia locale di Castelnuovo, che ora cercherà di capire se ci sono indizi e filmati della videosorveglianza che possano ricondurre all’autore (o autori) del gesto vile.

Ieri mattina, quando si è diffusa la notizia, diverse persone hanno commentato l’accaduto. «Sono state fatte anche ipotesi strampalate. Mi sento di dire solo che ci vuole buonsenso e soprattutto più amore e rispetto per le persone e le cose che ci circondano, ma anche per Gesù, per chi crede e ha fede», conclude Cordioli, rivolgendo un messaggio a chi si è accanito sul presepe.

Katia Ferraro

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