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Un anno per «blindare» il progno

di Zeno Martini
Il torrente Illasi La vegetazione che cresce spontanea nell’alveo lo rende pericoloso in caso di piena
Il torrente Illasi La vegetazione che cresce spontanea nell’alveo lo rende pericoloso in caso di piena
Il torrente Illasi La vegetazione che cresce spontanea nell’alveo lo rende pericoloso in caso di piena
Il torrente Illasi La vegetazione che cresce spontanea nell’alveo lo rende pericoloso in caso di piena

Sono appena iniziati i lavori del tratto terminale dell’asta fluviale del torrente Illasi, dal ponte Carrozza a Colognola fino alla confluenza nel canale idroelettrico Sava, a Zevio. Si tratta dell’approfondimento dell’alveo del progno di Illasi e del rinforzo degli argini, un’opera a lungo attesa: la prima volta che venne scritta nero su bianco la richiesta dei Comuni della vallata risale al 2009. Dai lavori in corso e che avranno la durata di circa un anno, sono interessati i Comuni di Caldiero, Colognola ai Colli e Zevio. Lavagno si trova vicino al cantiere, ma questo è fuori dal suo territorio, in quanto il tratto interessato che ricade sotto Vago, si trova nel Comune di Caldiero.

«Per garantire una maggior efficienza idraulica del torrente», spiega l’assessore regionale al Dissesto idrogeologico Gianpaolo Bottacin, «e nel contempo aumentarne la sicurezza idrogeologica, le nostre strutture regionali del Genio civile hanno progettato un abbassamento medio del fondo tra un metro e mezzo e i due metri, che sarà attuato con opere di sottomurazione e sottofondazione». In questa fase sono stati avviati i lavori propedeutici. Il tratto oggetto dell’intervento, pari a circa cinque chilometri e 800 metri, è costituito da due diverse particolari tipologie del letto del torrente. La prima posta più a valle, vede un alveo a sezione trapezoidale, con pendenza motrice pressoché nulla e spesso invasa da depositi alluvionali limosi sabbiosi. L’altro tratto, più a monte, è invece caratterizzato da un alveo a sezione rettangolare e fondo ghiaioso sabbioso, con difese a tratti scomparse. L’unione fisica dei due tratti d’alveo è garantita dalla briglia posta immediatamente a valle della nuova strada Porcilana.

«Il progetto, per il quale abbiamo impegnato 2,5 milioni di euro», precisa l’assessore Bottacin, «punta ad aumentare sensibilmente la sicurezza dell’Illasi, caratterizzato da una forte pensilità ed attraversato da importanti vettori infrastrutturali, quali la strada provinciale 10, la strada regionale 11 e la nuova Porcilana. A breve passerà anche la ferrovia ad alta velocità». «Il potenziamento arginale nel tratto posto più a monte, la vasca di raccolta dei sedimenti alla confluenza del torrente Mezzane, nonché l’allargamento delle sezioni con l’abbassamento del fondo alveo nel tratto terminale», descrive l’assessore, andranno infatti a ripristinare la piena funzionalità idraulica del corso d’acqua».

Per quanto riguarda l’intervento posto immediatamente a monte del ponte della provinciale 38 fino al ponte Carrozza, è previsto l’abbassamento medio dell’alveo di circa un metro e mezzo, ritenuto sufficiente per assicurare il transito delle portate di piena. Il ponte sulla nuova Porcilana costituisce il punto di partenza dell’intervento, con l’eliminazione della briglia posta immediatamente a monte dell’attraversamento. Vengono previste inoltre la ricostruzione di una briglia a metà percorso ed alcune sottomurazioni di difese spondali interne all’alveo. L’intervento si rende necessario anche per ricalibrare la sezione idraulica del corso d’acqua, in corrispondenza del ponte Carrozza. «Il tratto a valle, dove vi sono più depositi di materiale, sarà invece interessato da un importante intervento di allargamento della sezione», conclude Bottacin, «ed abbassamento del fondo con conseguente aumento della pendenza motrice. Alla confluenza con il torrente Mezzane, sarà inoltre realizzata una vasca di dissipazione e di raccolta dei depositi solidi, prevalentemente sabbioso-limosi, per favorire in tal modo la manutenzione ordinaria del progno». Ricordiamo che proprio in questo tratto finale dell’Illasi, negli ultimi quindici anni, il progno ha esondato due volte: una volta l’argine è stata rotto per permettere alla piena di sfogare, prima che facesse maggiori danni. «L’intervento metterà in sicurezza sia l’abitato di Caldierino, che quello in località Boccare, fino a Zevio», assicura il sindaco di Caldiero, Marcello Lovato, «durante l’apertura del cantiere in località Boccare, la strada arginale demaniale verrà interdetta al traffico e dunque, col Comune di Zevio, stiamo cercando una soluzione per i proprietari dei fondi e per due famiglie residenti, di poter passare da strade e capezzagne private». 

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