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Mezzane

Siccità, le case del paese restano a secco. «C'è chi non rispetta le ordinanze, serve senso civico»

Mezzane, è cresciuta l'erba nel torrente in secca
Mezzane, è cresciuta l'erba nel torrente in secca
Siccità, case a secco a Mezzane

Il serbatoio che rifornisce Mezzane di Sopra si riempie a fatica. E appena l’acqua torna ad essere disponibile, ecco che in un’ora di svuota. Così la frazione più alta del comune di Mezzane da qualche giorno si trova in sofferenza. Nonostante l’arrivo delle autobotti, tanto che nella settimana entrante sarà necessario aumentare gli apporti. Da venerdì le 70 famiglie che abitano nella frazione segnalano interi pomeriggi senz’acqua. Qualche problema si è verificato anche in via degli Olivi, zona collinare di Mezzane. Ieri verso pranzo un’ora praticamente con i rubinetti a secco anche in zone più centrali. «Stiamo collaborando con Acque Veronesi», spiega il sindaco di Mezzane Giovanni Carrarini, «ma il problema è che se entra 10, esce 15. In questi giorni i consumi sono altissimi. I tecnici provano a ridurre in alcuni momenti l’afflusso di acqua per consentire al serbatoio di riempirsi e alle pompe che rilanciano verso Mezzane di Sopra di lavorare, ma è difficile anche definire fasce orarie precise di intervento, perché molto dipende dai picchi di consumo».

 

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Intanto sui social del paese crescono le segnalazioni. I cittadini colpiti da questo disservizio hanno interpellato Acque Veronesi. Il motivo, secondo i tecnici della società, sta nel fatto che il bacino idrico che garantisce l’acqua nella zona di Mezzane di Sopra si prosciuga troppo velocemente. L’unica soluzione sarebbe quella di ingrandire le vasche di raccolta. «Praticamente», si lamenta qualcuno, in questi giorni stiamo sopravvivendo con 2 o 3 ore di acqua al mattino e 2 o 3 ore alla sera. Non è possibile con queste temperature! Ci chiedono sacrifici ma questi non dovrebbero essere sempre e solo a carico di noi residenti a Mezzane di sopra!».
Secondo alcuni cittadini il problema è anche quello dei consumi delle utenze non civili. Altri puntano il dito: «Bisognerebbe eliminare gli allevamenti di tacchini e polli così, oltre all’acqua, anche i cali di corrente elettrica sarebbero minori». Comunque, «almeno una migliore comunicazione da parte di Acque Veronesi potrebbe aiutare a gestire meglio l’emergenza», dicono altri. Intanto si è risolta la situazione in località Sul Vago.
Il sindaco Giovanni Carrarini conferma: «Nella settimana appena trascorsa visto il perdurare della siccità si sono verificate ulteriori criticità idriche, in particolar modo nella frazione di Mezzane di Sopra e dintorni. Ad essa, però, Acque Veronesi cerca di far fronte nel migliore dei modi». Poi risponde alle minoranze: «Le attuali criticità non sono legate a impianti o rete obsoleti, bensì alla richiesta continua di acqua da parte delle diverse utenze. Abbiamo realizzato il nuovo pozzo del capoluogo, quello di Castagnè, una nuova linea dalla località Valle di Castagnè a Postuman, il collegamento per servire le località Monte Caro e Marani e altri lavori».
«Acque Veronesi, a sua volta», sottolinea ancora il sindaco, «ha realizzato ulteriori interventi dotando i serbatoi della strumentazione per l’allerta di minima e il pozzo del capoluogo di sistemi informatici ed elettronici per il telecontrollo. Perciò devo ringraziare Acque Veronesi».
I consumi sono troppo elevati. «Soprattutto di notte», conclude il sindaco. «E questo ostacola la ricarica dei serbatoi. L’acqua pubblica viene usata per scopi non consentiti come innaffiare i giardini con impianti di irrigazione fissi», precisa il primo cittadino. «C’è l’ordinanza che proibisce l’uso improprio dell’acqua dell’acquedotto, occorre rispetto e senso civico verso la comunità».

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Giuseppe Corrà

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