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Il caso

Sgarbi disconosce Pressi e chiede scusa a Monteforte per «il gioco malizioso»

Il sottosegretario in un video su Facebook chiarisce la vicenda di cui è stato protagonista col sindaco di Soave
Vittorio Sgarbi nel video di scuse che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook
Vittorio Sgarbi nel video di scuse che ha pubblicato sulla sua pagina Facebook
Sgarbi chiede scusa a Monteforte

Cinque minuti e 37 secondi per prendere le distanze dal «piccolo gioco malizioso del sindaco di Soave», scusarsi e dispiacersi con i montefortiani. Ma anche trasformare l’incidente nella possibilità di tornare a Monteforte, «per vedere le opere delle chiese ed i palazzi»: Vittorio Sgarbi dalla polemica del video in cui Monteforte d’Alpone viene definito dal sindaco soavese Matteo Pressi un paese di «morti di sonno», martedì ha deciso di uscirne così. 

Il video in oggetto è quello che, come ha spiegato Pressi, sarebbe dovuto rimanere privato (perché inviato scherzosamente ad alcuni amici montefortiani) ma che poi qualcuno di questi stessi amici ha condiviso facendolo finire prima su una montagna di smartphone e poi su più di qualche bacheca Facebook. Ventinove secondi in cui il primo cittadino di Soave, che indossa la fascia tricolore, rispolvera l’atavica rivalità con Monteforte: l’ambiente è l’auto del sottosegretario di Stato alla Cultura dove Pressi è stato invitato a salire per poter vedere il 2 giugno «da dentro».

Si è infatti da poco conclusa la parata che a Roma, in occasione della Festa della Repubblica, ha fatto sfilare 150 sindaci e l’invito è arrivato anche a Pressi. «Ho visto un giovane con aria molto festosa, portava la fascia, e vista la sua cordialità l’ho portato con me per registrare quello che sarebbe accaduto», racconta Sgarbi. Una volta saliti in auto «mi ha chiesto di dire due parole su Soave, città bella e che conosco, e contro Monteforte d’Alpone...paese di morti di sonno».

La cosa inizia, quindi, così. E, come aggiunge poco più avanti il critico d’arte-politico, «non si capiva bene se fosse una provocazione, una rivendicazione di orgoglio municipale o campanilistico oppure, come lui ha detto, destinato ad alcuni amici di Monteforte», spiega Sgarbi nel messaggio affidato a Facebook. Lo stesso sottosegretario, che da primo cittadino guida il Comune di Arpino, in provincia di Frosinone, aggiunge di essere «sfuggito alla richiesta di una polemica che non volevo» trovando «un modo più tranquillo per dire quello che lui voleva dire in modo più scomposto e sguaiato».

Ne è uscito quindi definendo Soave come il teatro dove vivere amori selvaggi dai quali ritemprarsi successivamente a Monteforte. «Ho un ricordo bellissimo di Monteforte, soprattutto della chiesa parrocchiale come il pantheon, il pronao con le colonne, i dipinti significativi di Antonio De Pieri vicino l’Abbazia di Villanova per cui non ho mai pensato di contrapporre l’uno all’altro», confida nel video Sgarbi, «e mi dispiace di essere stato coinvolto in questa vicenda che potrebbe avere un risvolto meramente privato, due amici con cui voleva divertirsi il sindaco di Soave, o forse una contrapposizione che non posso condividere tra due città».

Finora il suo video ha registrato oltre 11mila visualizzazioni. Il finale, dopo essersi augurato che la polemica «di cui non ho capito né il senso né il confine» e «che non ho voluto fare e condividere» si chiuda, lo riserva al primo cittadino Costa al quale si rivolge direttamente: «Caro sindaco, sarei indulgente perché c’era qualcosa di infantile, di goliardico, di ludico nella volontà che non credo fosse mossa da cattiveria, antipatia, contrapposizione. Per quanto mi riguarda mi scuso e mi spiace di aver partecipato a questo piccolo gioco malizioso del sindaco di Soave verso i cittadini di Monteforte». Amici, amici tutti e spero di essere presto lì», conclude. 

Paola Dalli cani

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