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San Martino Buon Albergo

Oltre 100 persone alla protesta per Luca: lo psichiatra Piazza passa la notte incatenato

Protesta per Luca, il bimbo conteso. Non è detto che sia l'unica iniziativa pubblica di Piazza che potrebbe ripeterla nelle prossime notti.
Carlo Piazza si è incatenato davanti a casa per tutta la notte in segno di protesta per il caso del piccolo Luca
Carlo Piazza si è incatenato davanti a casa per tutta la notte in segno di protesta per il caso del piccolo Luca
Carlo Piazza s'incatena per Luca (Pecora)

Oltre 100 persone davanti al cancello, in otto ad andare oltre la mezzanotte, in due a decidere di passare la notte all'aperto accanto allo psichiatra Carlo Piazza incatenato al cancello di casa sua, a San Martino Buon Albergo: è la protesta del dietro front, quello che il medico sanmartinese e chi ha risposto ieri al suo appello confida scatti da parte del Tribunale dei minori di Venezia.

Al centro Luca (nome di fantasia), un bambino di 3 anni cresciuto da quando aveva 7 mesi in una famiglia affidataria dell'Est veronese che il Tribunale, venuta la meno la capacità genitoriale in capo alla famiglia di origine, prima ha individuato come possibile famiglia adottiva (chiedendo agli affidatari la disponibilità ad adottare il bambino e portandoli quindi a presentate istanza di adozione in casi particolari) ma che poi ha disposto incontri tra il piccolo ed una seconda famiglia candidata alla sua adozione. Dopo gli incontri, a dispetto dei malesseri e del disagio manifestati dal bambino, Luca è stato trasferito per quattro notti a casa della coppia aspirante alla sua adozione.

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Per questo Piazza, che 24 anni fa visse un'esperienza simile con una bambina affidata a lui e alla moglie e adottata dopo una battaglia legale andata avanti 2 anni, ha messo in campo la sua protesta. Si è incatenato al cancello di casa sua ieri sera e lì ha trascorso la notte: oltre un centinaio le persone che si sono unite alla sua iniziativa di sensibilizzazione per chiedere di rimettere al centro Luca ed i suoi diritti di bambino già "strappato" due volte e che prima di decidere qualsiasi cosa per lui si attenda la verifica dell’idoneità ad adottarlo da parte della coppia affidataria. 

Un’agorà di pace, quella approntata sul marciapiede che fronteggia casa Piazza, animata dalle voci di tanti degli intervenuti: tra loro Pietro Madera, psicologo responsabile della psicologia clinica dell'ospedale Fracastoro di San Bonifacio: «Non é possibile arrivare ad una genitorialitá partendo da un atto di violenza rappresentato dalla rottura di un legame affettivo. Si stanno facendo solo gli interessi degli adulti».

Il presidio pacifico all'1.30 è diventato un dormitorio all'aperto con Piazza, don Paolo Pasetto (Comunità Sulle Orme) ed Attilio (un veronese che ha sposato in pieno l'iniziativa partendo da una triste vicenda che parecchi anni fa ha coinvolto una sua parente) ed è andato avanti fino all'alba. Non è detto che sia l'unica iniziativa pubblica di Piazza che potrebbe ripeterla nelle prossime notti.

Questa mattina, intanto, Barbara Beozzo (avvocato che tutela la famiglia affidataria) depositerà l'ennesima istanza urgente al Tribunale perché vengano sospesi gli incontri del piccolo con la famiglia che aspira ad adottarlo e pure la sua permanenza fuori casa e che il Tribunale fermi tutto fino al 2 ottobre, giorno in cui è stata fissata l'udienza relativa alla richiesta di adozione degli affidatari in questo momento al centro dell'iter di verifica relativa alla loro idoneità all'adozione. Oggi Luca riceverà la visita dell'assistente sociale delegata dal Tribunale nelle casa dove si trova da sabato. 

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Paola Dalli Cani

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