<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
SAN BONIFACIO

Gara di solidarietà per Herald, piovono le offerte di ricomprargli la bici rubata

Dopo il furto ai danni del ventiduenne disabile e l'appello sul nostro giornale
Il ringraziamento  Herald col lucchetto tranciato davanti al centro commerciale, felice per la solidarietà  FOTO DIENNE
Il ringraziamento Herald col lucchetto tranciato davanti al centro commerciale, felice per la solidarietà FOTO DIENNE
Il ringraziamento  Herald col lucchetto tranciato davanti al centro commerciale, felice per la solidarietà  FOTO DIENNE
Il ringraziamento Herald col lucchetto tranciato davanti al centro commerciale, felice per la solidarietà FOTO DIENNE

Herald, dall’amarezza alla gioia. L’amarezza lo accompagnava da sabato sera, dopo aver scoperto che qualcuno gli aveva rubato la bicicletta, la gioia ha preso ieri il sopravvento ed è stata alimentata dalla generosità dei nostri lettori.

Questa gioia Herald Bici ha voluto raccontarla ieri vincendo la sua naturale timidezza e acconsentendo a farsi fotografare: il luogo lo ha scelto lui, il Centro commerciale di San Bonifacio che è tappa fissa dei suoi giretti pomeridiani ed è il luogo in cui è diventato in qualche modo di casa, col soprannome di HB. Con sé ha portato l’unico ricordo - a parte la fotografia - della sua bicicletta, cioè il lucchetto con il quale l’aveva assicurato a un portabiciclette tranciato di netto.

Herald è un ragazzo con disabilità a causa di un virus contratto dalla mamma finché era in gravidanza: sordo dalla nascita, ha recuperato la capacità uditiva dopo alcuni interventi chirurgici attraverso i quali, quando aveva 10 anni, è stato posizionato un impianto cocleare. Fatica un po’ a parlare, convive con qualche altra limitazione, ma ha sempre messo la sua autonomia al primo posto, dal lavoro al conseguimento della patente speciale, fino al giro in bicicletta ogni pomeriggio, con tassativo approdo al Centro commerciale.

Leggi anche
L'appello di Herald, 22enne disabile: «Mi hanno rubato la bici: attenti a non comprarla»

«Avevo deciso di raccontare del furto non tanto per farmi aiutare a ricomprare la bicicletta», dice Herald, «lavoro cinque ore al giorno e un piccolo stipendio ce l’ho: come è stato per quella che mi hanno rubato, l’avrei comprata magari facendomi aiutare o rinunciando a qualcosa d’altro. Anzi», si illumina, «avevo già deciso che ne avrei comprata una ancora più bella, ma che poi me la sarei portata in camera ogni giorno. Siccome su Internet si trova di tutto, ho provato a rompere le scatole a chi, dopo avermela rubata, magari voleva rivenderla».

Gara di solidarietà

«Poi mi sono detto che magari qualcuno, vedendola in giro, poteva aiutarmi a ritrovarla», spiegava ieri fuori dal Centro commerciale, «ed io sarei stato contentissimo perché ci ero affezionato». Ieri mattina, però, tra le 9 e le 10 già tre dei nostri lettori (gli imprenditori Fulvio Soave di San Bonifacio e Nicola Corradini di Caldiero), dopo aver letto la sua storia si erano offerti di ricomprare la bicicletta e un terzo (Germano Ballarini) di regalargli la propria, come nuova.  

Sui gruppi Facebook di San Bonifacio veniva postato l’articolo assieme all’invito ad organizzare qualcosa per aiutare Herald: tra le idee anche quella di una colletta. Poi si è aggiunto Manuel, un terzo lettore che ha contattato direttamente Herald attraverso la messaggistica di Facebook: a quel punto il ragazzo s’è trovato travolto dalla generosità.

L'imbarazzo della scelta

«Non me l’aspettavo, mi viene solo da dire grazie. Non so come fare perché la bici è una mentre i donatori sono di più: potremo fare una estrazione a sorte, dire sì alla prima persona che si è offerta, chiedere a tutti e tre se siano d’accordo di dividere la spesa. Non lo so», diceva con un candido imbarazzo il giovane ciclista rimasto appiedato. Al di là di ogni previsione, la generosità dei veronesi ora è qualcosa su cui prendere una decisione giusta e che dia soddisfazione a tutti: il «caso» bicicletta, per questo, ieri sera ha trovato posto alla tavola della cena in casa Bici come tema di riunione di famiglia.

«L’unica cosa che posso fare, adesso», diceva Herald salutandoci, «è dire un grandissimo grazie a chi ha deciso di aiutarmi, anche senza conoscermi». L’ultimo sorriso te lo regala quando gli fai notare che per lui la bicicletta è davvero qualcosa di obbligatorio: lo sguardo interrogativo vira in una risata quando solo gli chiedi «com’è il tuo cognome?».•.

Paola Dalli Cani

Suggerimenti