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San Bonifacio

L'appello di Herald, 22enne disabile: «Mi hanno rubato la bici: attenti a non comprarla»

Quella bici, acquistata con sacrifici, per lui significava spensieratezza e libertà
La mountain bike blu elettrico e verde acido rubata ad Herald
La mountain bike blu elettrico e verde acido rubata ad Herald
La mountain bike blu elettrico e verde acido rubata ad Herald
La mountain bike blu elettrico e verde acido rubata ad Herald

Blu elettrico e verde acido. «È una bici bellissima, ma se doveste trovarla in vendita su qualche pagina Facebook fate attenzione, perché potrebbe essere la mia». Per tutti la mountain bike Drive Austria 29 potrebbe rappresentare una semplice bicicletta ma per Herald B., un ragazzo ventiduenne sordo e con altre disabilità che abita a San Bonifacio, da quasi tre anni significava spensieratezza e libertà.

«Me l’ero comprata, scontata, grazie alla mancia del nonno e grazie a quanto avevo guadagnato con un breve periodo di lavoro alla scuola secondaria di primo grado Zanella di Monteforte d’Alpone». «Ora lavoro da qualche mese e quando rientro ero abituato a prendere la bici e a fare lunghe pedalate con tappa tassativa e prolungata al Centro commerciale, dove mi conoscono tutti», racconta ancora Herald. È davvero così perché il ragazzo, grazie al grande spirito dei suoi genitori e alla sua stessa intraprendenza, alla disabilità non si è mai arreso e dopo qualche intervento e il posizionamento di un impianto cocleare che gli ha permesso di ripristinare la percezione uditiva si è costruito una quotidianità senza troppe limitazioni. Non per nulla, per tutti, nella zona del Centro commerciale lui è conosciuto come HB.

 

Il furto della bici

«Fatico un po’ a parlare perché il percorso di logopedia è iniziato tardi, ma va bene così», spiega lui. E spiega soprattutto, arrabbiato, quel che gli è successo a casa, in via Don Ambrosini, domenica sera: «Come al solito la bicicletta la porto fino al primo piano e la lascio sul terrazzo. L’ho legata con catena e lucchetto al portabiciclette, ma due ore dopo sono uscito e non c’era più traccia né di portabiciclette né, tanto meno, della mia bici».

Il cancello del condominio è sempre spalancato e il via vai è continuo: il portabiciclette distrutto e i resti del lucchetto sono stati poi ritrovati in un seminterrato. «L’indomani abbiamo sporto denuncia ai carabinieri e racconto questa storia non perché io abbia bisogno di una bicicletta in regalo», racconta Herald, «anche se lavoro solo cinque ore al giorno non sarà un problema fare qualche sacrificio. Mi fa male questo gesto perché, al di là del fatto che è già la seconda volta che mi capita, per me quella bicicletta era qualcosa di importante».

«Spesso questi furti non vengono consumati da persone che hanno bisogno», aggiunge Herald, «ma da chi vendendo ciò che ruba vuole guadagnare qualcosa. Beh», conclude con un appello, «caro ladro ti auguro di non riuscire a vendere la mia bicicletta e di aver fatto, quindi, tanta fatica per niente. Io tornerò in sella, e tornerò a sorridere, tu non lo so».

Paola Dalli Cani

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