<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
Monteforte d'Alpone

Scavalca recinzioni e ringhiera per soccorrere un anziano colpito da ictus

Simone Bonomi stringe la mano a Michele Ianneo
Simone Bonomi stringe la mano a Michele Ianneo
Simone Bonomi stringe la mano a Michele Ianneo
Simone Bonomi stringe la mano a Michele Ianneo

Dal campo di calcio dove aveva appena concluso l’allenamento coi bambini al salvataggio di un anziano colpito da ictus cerebrale.

Protagonista dell’intervento che ha permesso di salvare la vita ad Alessandro Bonomi, un settantacinquenne di Monteforte d’Alpone meglio noto in paese come Guerrino, è Michele Ianneo, agente di Polizia locale da un anno in forza al comando montefortiano guidato dal comandante Giovanni Labianca.

 

Come è andato il salvataggio

«A causa delle numerose giornate di pioggia, per un paio di settimane gli allenamenti erano stati sospesi. Mercoledì il tempo aveva dato tregua e così, coi bambini che alleno, ci eravamo dati appuntamento come consuetudine alle 16.30 ai campetti di via Consolini. Attorno alle 18», racconta l’agente Ianneo, «finché stavo riassettando il campo, uno dei genitori tornati a riprendere i bambini è corso verso di me chiedendo aiuto perché da una casa vicina aveva sentito delle grida».

Ianneo molla tutto e inizia a correre, scavalca le recinzioni che separano i due campetti di allenamento e nel frattempo allerta il 118. Arrivato alla casa, scavalca la ringhiera e sale al primo piano: si accorge che la porta finestra di un balconcino è socchiusa.

«A quel punto», racconta l’agente, «senza pensarci un attimo dal pianerottolo ho scavalcato anche quelle ringhiere fino a raggiungere il balcone. Entrato in casa, ho trovato il signor Guerrino in grandissima difficoltà e in stato confusionale».

Così Ianneo richiama il 118, cerca le chiavi della porta di ingresso, ma il signor Bonomi non riesce a rispondere. «Ho provato a porgergli un bicchier d’acqua, ma non riusciva a tenerlo tra le mani». L’ambulanza non è lontana e l’agente dall’intero forza la porta riuscendo a sbloccare i fermi. Grazie alla vicina di casa di Guerrino, Ianneo chiama Simone, uno dei figli dell’anziano che si trova in quel momento a Vicenza. Simone Bonomi racconta: «Mi è crollato il mondo addosso: mio papà è sempre stato autonomo, in gamba. Vive da solo dal 2010, da quando è mancata la mamma, e in questi giorni era entusiasta perché aveva concluso la sistemazione del giardino con l’aiuto di alcuni giardinieri. E ora questo...».

Leggi anche
Rischia di annegare in Adige per recuperare il suo cane. Salvata da padre e figlio

 

L'arrivo dei soccorsi

Ianneo quel pomeriggio tranquillizza Simone dicendogli che starà al fianco di suo padre fino all’arrivo dell’ambulanza, cosa che farà e, quando il Suem 118, dopo aver soccorso l’anziano, parte per l’ospedale Fracastoro di San Bonifacio, fornisce anche il contatto telefonico di Simone.

«Ictus cerebrale», spiega ora il figlio dell’anziano, «papà è da venerdì sotto terapia. Come evolverà non può saperlo nessuno», aggiunge Simone Bonomi, «lo vedremo col passare delle ore perché quanto accaduto, per mio padre, è stata davvero qualcosa di importante». «Una cosa è certa», dice l’uomo stringendo la mano di Ianneo, «se non ci fosse stato l’immediato intervento di Michele, oggi staremmo parlando di tutt’altra situazione. Non so come ringraziarlo, anche a nome di mio fratello».

Il signor Alessandro, che è ricoverato al reparto di geriatria di San Bonifacio, giovedì aveva dato qualche segnale di recupero che aveva permesso ai familiari di interagire, anche se al minimo, con lui. Poi, un peggioramento. «Vedremo con il passare dei giorni se ci sono margini di regressione o tamponamento», dice il figlio Simone, pronto col fratello a mettersi a fianco del genitore per combattere una battaglia che, senza l’agente Michele Ianneo, probabilmente nessuno avrebbe potuto combattere.

Paola Dalli Cani

Suggerimenti