Elisa Molinarolo è la nuova regina italiana del salto con l'asta femminile. Ieri a Tokyo, alla prima apparizione a un’Olimpiade, ha sfiorato l'impresa di entrare nella finale della disciplina, in programma giovedì: Elisa ha saltato 4,25 metri al secondo tentativo e poi al primo tentativo ha superato la misura di 4,40 metri, cosa che invece non è riuscita all'altra italiana in pedana ai Giochi, Roberta Bruni di Roma, che è uscita al terzo tentativo fallito sui 4,40 metri.
Poi su Tokyo si è scatenato un acquazzone che ha costretto alla sospensione delle qualifiche sia del lancio del disco femminile che del salto con l'asta. Al rientro, la prima soavese a una Olimpiade nella storia dei Giochi, ha tentato di saltare la misura di 4,55 metri, la sua misura, ma ha mancato tutti e tre i tentativi. Eppure nell'ultimo salto, Molinarolo era riuscita a superare l'asticella, che però ha vibrato e alla fine è caduta. Indubbiamente Elisa ci riproverà tra tre anni, alle prossime Olimpiadi, perché adesso l'atleta da battere in Italia è lei. Da 31a classificata alle Olimpiadi, ieri ha terminato diciottesima e prima delle astiste italiane (Molinarolo aveva staccato l'ultimo biglietto libero per le Olimpiadi di Tokyo saltando proprio la misura di 4,55 metri).
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A 27 anni la sua prima esperienza in Giappone e già una vittoria, che le aprirà la strada per altri sicuri successi. A seguire i suoi sei salti olimpici nella casa dove vive a Soave, con il fiato sospeso tutto il tempo, c'erano il papà Virgilio, la mamma Antonietta Adami, la zia Lina Adami, la sorella Monica che vive e lavora ad Hong Kong da tre anni e che è tornata a Soave proprio per seguire la sorella in questa esperienza, assieme a due amiche di Monica ed Elisa. Fuori nel cortile sventolava la bandiera coi cinque cerchi. «Era un anno e mezzo che non tornavo a casa a causa della pandemia e che non vedevo Elisa: adesso l'attenderò che rientri dal Giappone», assicurava Monica emozionata. Che prima ha tifato davanti alla tv per Vanessa Ferrari, vincitrice della medaglia d'argento nel corpo libero. Poi ha caricato i cinque tifosi più vicini alla campionessa, per sostenere a distanza la sorella. «L'ho sentita stamattina, prima che uscisse dal villaggio olimpico», ha raccontato Monica, «era tesa, ma si sentiva pronta. Aveva solo dormito poco, perché i festeggiamenti per le medaglie d'oro di Gianmarco Tamberi e Marcel Jacobs si sono prolungati a Casa Italia fino a notte fonda».
Un urlo della mamma ha salutato il suo salto alla misura di 4,40 metri, superata al primo tentativo. «Al di là se riuscirà a superare la prossima misura, Elisa la sua Olimpiade personale l'ha già vinta con la partecipazione», commentavano i genitori, soddisfatti. Da dieci anni Elisa si cimenta con questa disciplina e, come sottolineavano i commentatori Rai ieri durante la cronaca in diretta, Elisa è una delle poche atlete italiane non appartenenti a un corpo militare o della polizia di Stato (Bruni è dei carabinieri, ad esempio): si allena e compete con l'Atletica Riviera del Brenta. Insomma un unicum e un talento da coltivare. “Le abbiamo regalato un tubo porta aste nuovo, che abbiamo caricato sopra la macchina, quando domenica scorsa 25 luglio l'abbiamo accompagnata a Roma a prendere l'aereo”, racconta papà Virgilio. Dentro quel tubo azzurro, con sopra la scritta «Italia» e il nome di Elisa, c'erano le 11 aste che si è portata in Giappone. Le sue compagne e amiche più fidate, perché la devono sostenere nel momento più critico e delicato dello sforzo fisico che compie per salire a quattro metri e mezzo di altezza. E quelle aste ieri non l'hanno tradita. Le 11 aste di Elisa la porteranno ancora su, in alto, sul tetto del mondo. Non c'è che attendere le prossime competizioni.