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Soave

Chiara, guarita dalla leucemia oggi sposa e testimonial per la donazione di sangue

Proprio andando a fare gli esami per donare il sangue, aveva scoperto la grave malattia
Chiara e Davide
Chiara e Davide
Chiara e Davide
Chiara e Davide

Una storia a lieto fine, che diventa testimonianza ed attestazione dell'amore che sperimentano i giovani. Chiara Martinelli oggi potrà festeggiare due volte: ha vinto la sua battaglia per la vita contro la leucemia ed ora può coronare il suo sogno d’amore sposandosi con Davide. Tante storie d’amore hanno il lieto fine, ma quella di Chiara e Davide vale la pena di essere raccontata, in quanto esempio di solidarietà, fiducia nel prossimo e nella medicina.


La paura per la leucemia

Chiara Martinelli, oggi insegnante ventottenne, nove anni fa, ancora studentessa liceale, aveva deciso di diventare donatrice di sangue. Per questo era andata al centro trasfusionale di San Bonifacio per la visita e il prelievo, necessari per avere l’idoneità.

Invece del via libera dei sanitari, ricevette una telefonata inattesa, che la invitava a recarsi quanto prima al policlinico di Borgo Roma, per ulteriori accertamenti. Con tanta trepidazione, Chiara è andata a fare le analisi e la diagnosi è stata inclemente: leucemia.

Da qui è iniziato un autentico calvario per la studentessa soavese, all’epoca diciottenne che, dopo le controanalisi e la conferma della malattia, ha iniziato a fare le terapie prescritte dai dottori.

Cure pesanti, che prevedevano proprio trasfusioni di sacche di sangue, per poter far fronte ai cali ematici del suo metabolismo. Proprio quel sangue che Chiara avrebbe avuto il desiderio di donare agli altri. Ma adesso erano i donatori fondamentali per riuscire a sopravvivere. La diagnosi precoce, la giovane età e la forza d’urto delle cure a cui si è sottoposta, le hanno permesso nel giro di qualche anno di stare bene e superare la leucemia. A nove anni di distanza, Chiara è completamente guarita.

 

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Testimonial per l'Avis

Nel frattempo ha fatto due cose: si è laureata ed è diventata insegnante alla scuola elementare. Poi ha incontrato un giovane carabiniere, Davide D’Amato, 30 anni, aggregato alla Compagnia di San Bonifacio, che era in servizio nella stazione di Soave: proprio nel borgo murato i due ragazzi si sono conosciuti.

Grazie alla sua esperienza lavorativa, Davide ha constatato quanto sia necessario donare il sangue, per sanare i feriti degli incidenti stradali. Così Davide ha deciso di diventare donatore ed è entrato nella sezione comunale Avis di Soave.

Anche Chiara vorrebbe ancora diventare donatrice, ma non le è più possibile per quello che ha passato. Ma qualcosa può fare comunque. «Ho accettato l’invito del direttivo avisino e sono diventata testimonial della donazione, andando a raccontare nelle scuole e nelle assemblee la mia vicenda umana», confessa Chiara. Lei e Davide si sono innamorati attraverso il sangue: contraddistinti dalla generosità, ambedue fanno parte attiva dell’Avis soavese, anche se operano in modi differenti.

 

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Il matrimonio di Chiara e Davide

Oggi alle 11, nella chiesa parrocchiale di San Lorenzo in Soave, Chiara e Davide convoleranno a nozze, dimostrando a tutto il mondo che con l’amore e la forza d’animo si possono vincere battaglie fondamentali nella vita.

«Siamo entusiasti di poter coronare il nostro amore con il matrimonio», assicurano Chiara e Davide, «e allo stesso tempo siamo trepidanti nello scoprire cosa ancora ci riserverà il futuro».

La felicità dei due è all’apice e per loro scambiarsi l’anello, sarà una doppia vittoria, contro la sfortuna e il male, un male che fa paura, ma che si può battere. «Non conta quali sono i motivi che spingono le persone a fare certe scelte», dice il presidente dell’Avis soavese Luciano Ambrosini, «come quelle di Chiara di fare la volontaria come testimonial dell’Avis, dopo aver superato una malattia terribile e l’attenzione al prossimo di Davide, che ha imparato nell’Arma dei Carabinieri. A loro va il nostro grazie per quanto fanno. Tutti i donatori soavesi augurano loro tanta serenità e una lunga vita d’amore».

Zeno Martini

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