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Caldiero

Davide Verzini, vita spezzata mentre va alla tomba della mamma

Giovedì silenzio in campo per ricordare il quarantenne morto in un incidente di moto a Caldiero
La vittima  Davide Verzini  in un momento felice
La vittima Davide Verzini in un momento felice
La vittima  Davide Verzini  in un momento felice
La vittima Davide Verzini in un momento felice

Si stava recando al cimitero di Avesa, a Verona, dov’è sepolta la madre che perse quand’era ragazzino. Il quarantenne Davide Verzini, domenica scorsa, a metà mattinata, è invece morto appena partito da casa, in seguito allo scontro tra la propria moto e un’auto che proveniva nella direzione opposta sulla Porcilana, all’altezza di località Caloseni, a Caldiero

I soccorritori avevano tentato di rianimare l’uomo, ma i traumi erano stati troppo violenti. «Aveva detto al vicino, incrociato davanti a casa, che sarebbe andato dalla mamma ad Avesa e che sarebbe tornato per l’ora di pranzo, ci andava spesso», racconta Enrico Forigo, contitolare, assieme a Verzini, dell’azienda di manutenzione aree verdi vicino all’intersezione tra l’ex statale 11 e il viale principale che conduce al municipio.

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Quand’è avvenuta la disgrazia, Giorgio, il padre di Verzini, si trovava in Liguria per degli impegni con la Federazione di calcio. Informato di quanto accaduto, è rientrato immediatamente. Il 37enne conducente del veicolo, trasportato all’ospedale di San Bonifacio, dove risiede, sotto choc, è stato dimesso il giorno stesso. Le verifiche sulla dinamica dell’incidente, effettuate dai carabinieri di Zevio, sono tutt’ora in corso.

La data del funerale, perciò, non è ancora stata fissata. I mazzi di fiori, che testimoniano il lutto popolare, si moltiplicano sul ciglio della Porcilana. «Giovedì, prima della partita casalinga con il Piacenza, anticipata per le festività pasquali, osserveremo un minuto di silenzio in omaggio a Giorgio, icona del calcio a Caldiero», commenta Filippo Berti, presidente della squadra che partecipa al campionato in serie D. Giorgio, tempo fa, fu anche premiato per la vita dedicata allo sport. I messaggi di cordoglio si susseguono sulla pagina Facebook della società di Berti: giocatori, allenatori, dirigenti della provincia veronese.

Papà amorevole, ben voluto da tutti

«Davide era un mio cliente, perché produco macchinari agricoli», aggiunge l’imprenditore. Enrico e Davide si erano conosciuti nel 2012, quando Forigo aveva realizzato il giardino nella proprietà di Verzini, dove la figlioletta del quarantenne avrebbe imparato a pedalare. «Quando aveva un momento libero giocava con la sua bambina», ricorda il socio. Nel 2013, Forigo e Verzini avviarono la nuova attività.

«Davide aveva manualità con gli attrezzi, nonostante si occupasse prevalentemente della progettazione delle opere, data l’esperienza precedente nell’edilizia», assicura il compagno di lavoro, «aveva cominciato ad abbellire gli spazi aziendali. L’ultima sua opera». La dolce forma della rosa, fiore preferito dell’uomo, che proponeva puntualmente ai possibili acquirenti, contrastava però con l’aspra sagoma della motocicletta.

«L’aveva comprata un paio d’anni fa», ricorda il socio, «sabato scorso, il giorno prima della tragedia, era andato e tornato dall’Emilia Romagna». Non c’era viaggio in cui il quarantenne non fotografasse la moto sulle spiagge di qualche mare o tra le vette di qualche montagna. Quasi a controbilanciare la potenza di quel motore, Verzini invitava i frequentatori dei social con i quali scambiava frasi e immagini a moderare la velocità.

Stefano Caniato

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