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Roncà/Negrar

La Pasqua di Luca e della sua famiglia: «Ogni ricorrenza è un dolore». Ma non si ferma la gara per aiutarli

In arrivo un disco e una jam session per Luca Negretto. Ecco come aiutarlo
Luca Negretto, è partita la gara di solidarietà per permettergli di tornare a casa
Luca Negretto, è partita la gara di solidarietà per permettergli di tornare a casa
Luca Negretto, è partita la gara di solidarietà per permettergli di tornare a casa
Luca Negretto, è partita la gara di solidarietà per permettergli di tornare a casa

Vigilia di Pasqua con le sorelle Sara e Marta, Pasqua con la mamma Anna, Pasquetta con papà Massimo: Luca Negretto passa le feste così, alla Speciale unità di accoglienza permanente (Suap) di Casa Nogarè a Negrar. «Ogni ricorrenza è un dolore, come lo è ogni volta che Luca, dopo che siamo stati insieme, capisce che dobbiamo andarcene. La strada è difficile», dice la sorella Sara, «e ringrazio con tutto il cuore quanti hanno deciso di percorrerla con noi e di realizzare il suo desiderio di tornare a casa».

Le condizioni di Luca Negretto e come aiutarlo

Per Luca, risvegliatosi dal coma dopo l'incidente del 6 novembre del 2022 a Roncà, la diagnosi è di stato di coscienza minima protratto in associazione a una gravissima disabilità motoria: una condizione che sarebbe compatibile con una gestione domiciliare a patto che ci fosse una logistica adeguata e un'idonea assistenza 24 ore su 24.

Impossibile negli spazi ridotti della casa Ater in cui abita la mamma Anna, introvabile un alloggio di edilizia popolare più grande capace anche di accogliere i cani del ragazzo.

Per questo le sorelle di Luca, che ha 31 anni, hanno aperto su GoFundMe una raccolta fondi (https://gofund.me/f348cbd8) con l'obiettivo di mettere insieme il denaro sufficiente all'acquisto di una casa e alle terapie domiciliari. Ad oggi, tra versamenti sulla piattaforma e sul conto di Luca (Iban IT93R0760111700001069701850) sono stati raccolti quasi 28 mila euro; l'obiettivo è di 400mila.

La musica per Luca

«È davvero tantissimo. Mi commuove pensare a quante persone che non conosciamo hanno scelto di sostenere il nostro progetto per Luca», dice mamma Anna Knap. Lei, che ha deciso di destinare ogni suo respiro al figlio, è quella che ci crede di più: si è iscritta per questo ad un corso per imparare le manovre di linfodrenaggio e riflessologia, «per quando Luca tornerà a casa», spiega. Sono i sorrisi quando lo vanno a trovare, qualche parola detta a fatica, il buio che gli entra nello sguardo al momento di salutarsi, a raccontare le emozioni di Luca.

E poi c'è la musica. «Gliela faccio ascoltare sempre quando lo vado a trovare», racconta Sara, «e sarà con la musica che in tanti hanno deciso di aiutarlo». Il primo è Tommy Deaf (Tommaso Maule): «Ci siamo conosciuti alle medie a Gambellara, dove con Luca e Manuel sono nati i Deafening, la nostra band punk rock. Crescendo ci si è persi di vista, solo io ho continuato a suonare. Ero a New York per lavoro, davanti al rock club Cbgb che per noi era il locale del mito, quando è arrivato il messaggio con cui Sara mi avvisava dell'incidente», racconta Maule, «Ho deciso in quel momento che la nostra musica di allora, rimaneggiata, dovesse essere incisa e che quel disco dovesse servire per aiutare Luca».

Mad è il soprannome di Luca da batterista e anche il titolo del brano del vinile Religion sucks attualmente in stampa in cui Tommy, in inglese, canta: «Sono ancora qui a urlare per te un'altra volta ancora, una vita a difendere la nostra identità, una vita a difendere la nostra personalità...».

Il disco sarà proposto il 14 giugno al Birrificio agricolo Sorio; primo di una serie di eventi benefici. Farà la sua parte anche Sara, che per il fratello ha deciso, con l'amica batterista Francesca Rossetto, di ricomporre Kill The Major, la loro band di un tempo: sempre a giugno sarà una delle protagoniste di una jam session organizzata dai Montecchia city rockers al Black out di Roncà.

Paola Dalli Cani

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