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La storia

Tirare tardi fra birre e quiz: i 30 anni del locale rimasto fedele ai giochi di società

Festa al Tiratardi, il locale che da via Campo Marzo dà l’accesso a Porto San Pancrazio
Risiko! Uno dei classici giochi da tavoli nella dotazione del Tiratardi
Risiko! Uno dei classici giochi da tavoli nella dotazione del Tiratardi
Risiko! Uno dei classici giochi da tavoli nella dotazione del Tiratardi
Risiko! Uno dei classici giochi da tavoli nella dotazione del Tiratardi

Stasera, 20 gennaio, dalle 19.30, si fa festa al Tiratardi. Il locale di fronte al sottopasso che da via Campo Marzo dà l’accesso a Porto San Pancrazio, festeggia i trent’anni esatti di attività. E come dice il nome che in effetti è una consuetudine (fino alle 1.30) anche stasera si farà tardi.

La storia del Tiratardi

La società è stata costituita nell’ottobre del 1993, ma Franco Pizzeghella si è messo effettivamente dietro il bancone il 20 gennaio del 1994, dando il via a un’attività che si è rinnovata nel tempo ma è rimasta fedele al mondo dei giochi in scatola che ancora la caratterizza. Il bar, che dal 2016 si è attrezzato pure di una cucina, si trova in via Sebastiano dal Vino, anche se il suo forte sono le birre, in passato “spinate“ direttamente dai clienti al tavolo con una singolare spina conta-litri.

ll titolare del Tiratardi Franco Pizzeghella
ll titolare del Tiratardi Franco Pizzeghella

La particolarità del posto, però, è proprio il libero accesso a una serie di giochi in scatola, da Risiko a Cluedo fino a Monopoli e molti altri che, da un anno, ha favorito pure la frequentazione di un gruppo di giovani che, ogni venerdì, si ritrovano a sperimentarsi in sfide e quiz. Il gruppo, che si è nominato Gihawkiamo Verona, attinge idee e suggerimenti dall’influencer Camihawke scovata su Instagram. Partendo dai classici come Dixit o Ticket to ride, passando per i party game come Cartographer o Saboteur e rimanendo sempre aggiornati sulle ultime uscite come Parks o Mycelia, la comitiva di amici scova sempre nuovi giochi da tavolo ed è aperta a “far salire” a bordo altre persone che condividono la stessa passione.

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Franco lavorava in piazza Bra come barista prima di decidere di mettersi in proprio con l’allora socio Moreno.

«Frequentavo da cliente il bar e, quando sono andati in pensione i titolari Renzo e Lucia, ho pensato di rilevare l’attività», racconta. «Ho tolto i biliardi e inizialmente ho puntato sul disco bar, ma siccome io e l’ex socio eravamo amanti del viaggio, avevamo creato una piccola libreria con le guide e le mappe dei posti visitati. Subito dopo sono arrivati i giochi, che hanno avuto successo immediato. Ora il gruppo del venerdì si porta scatole di giochi propri, oltre a quelli che metto a disposizione io. Si autogestiscono in un locale che reputano ideale per le loro partite fino a tardi».

«Il Tiratardi è stato come un primo figlio», ironizza Francesca Bertoncin, moglie del titolare, che ha seguito nell’attività fino all’arrivo della piccola Sara, ora dodicenne. «Nostra figlia ha preso dal papà la curiosità e l’entusiasmo di sperimentarsi in cucina e spesso ci fa da mangiare. La festa di stasera sarà un momento per condividere un risotto e brindare a una data significativa visto che di locali gestiti dal titolare per tanto tempo senza interruzioni non ce ne sono molti».

Chiara Bazzanella

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