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Processo Isola Scaligera

Processo 'Ndrangheta, la Regione Veneto chiede 3 milioni di risarcimento

di Fabiana Marcolini
Dopo le richieste della Procura distrettuale antimafia di condanne per poco meno di 300 anni di reclusione, ieri a concludere sono state le parti civili, ovvero Amia, la Cigil Verona e Veneto e la Regione Veneto
Una delle perquisizioni disposte dalla Distrettuale antimafia di Venezia per le infiltrazioni di ’Ndrangheta
Una delle perquisizioni disposte dalla Distrettuale antimafia di Venezia per le infiltrazioni di ’Ndrangheta
Una delle perquisizioni disposte dalla Distrettuale antimafia di Venezia per le infiltrazioni di ’Ndrangheta
Una delle perquisizioni disposte dalla Distrettuale antimafia di Venezia per le infiltrazioni di ’Ndrangheta

La ramificazione della ’Ndrangheta nel tessuto commerciale scaligero, l’operazione culminata con 23 arresti nel giugno di due anni fa e il processo che sta arrivando alle battute finali davanti al collegio presieduto da Pasquale Laganà. Dopo le richieste della Procura distrettuale antimafia di condanne per poco meno di 300 anni di reclusione, ieri a concludere sono state le parti civili, ovvero Amia (la municipalizzata danneggiata nell’immagine dal comportamento dell’allora presidente Andrea Miglioranzi) la Cgil Verona e Veneto e la Regione che ha chiesto un risarcimento di 3 milioni, distinguendo gli importi a seconda dei ruoli degli imputati emersi nel corso del dibattimento, o una provvisionale immediatamente esecutiva di 1.595.000 euro.

Amia e Cgil tra le parti civili

Richieste più contenute quelle avanzate dal sindacato (tutelato da Chiara Palumbo) che ha chiesto in via equitativa una provvisionale di 50mila euro per ciascuna parte civile mentre l’avvocato Marco Mirabile che assiste Amia si è costituito solo nel confronti di Francesco Vallone (per la proposta dei corsi antincendio che l’Istituto Fermi avrebbe dovuto tenere - mai svolti - affidati sotto soglia), Antonio «Totareddu» Giardino e la moglie Antonella Bova: 200mila euro da pagare in solido all’ente (20mila di provvisionale).

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La richiesta della Regione Veneto

Fabio Pinelli e Giuseppe Lombardino, i legali che rappresentano la Regione, come fecero anche in occasione delle conclusioni davanti al gup di Venezia in sede di riti alternativi per altri imputati, hanno ribadito che «Il territorio veneto è territorio di conquista delle associazioni mafiose» e citato le altre operazioni (Taurus, clan dei Casalesi a Eraclea, Camaleonte e operazione Emilia, ndr) che hanno coinvolto direttamente la Regione e danneggiato il tessuto sociale.

Richieste di risarcimento differenti tra le quali spiccano i 360mila chiesti ad Alfredo Giardino, i 325mila a «Totareddu» e i 250mila alla moglie, i 300mila a Francesco Vallone. Chiesto il risarcimento anche alle tre persone per le quali il pm Buccini aveva chiesto l’assoluzione: 110mila euro anche da loro

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