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Il progetto

Turismo, arriva l’intelligenza artificiale per disegnare mappa e identikit di chi arriva

Nel comune di Verona in fase di studio un progetto smart che utilizzerà i big data della rete
Turisti a Verona
Turisti a Verona
Turisti a Verona
Turisti a Verona

Nelle intenzioni, serve a disincentivare la marea umana che invade Venezia nelle giornate più «calde». Una trentina nei prossimi mesi, compresi questi giorni tra festività e ponti, 25 aprile e Primo maggio.

Se quello che lo stesso sindaco della Laguna Luigi Brugnaro ha definito un test sperimentale – «il primo nel suo genere a livello mondiale» – funzionerà, si vedrà nel tempo.


Le risposte iniziali

Ma le prime giornate di ticket, ieri e l’altro ieri, hanno già fornito elementi di analisi e riflessione interessanti fornendo un identikit piuttosto dettagliato del turista in arrivo a Venezia. A Verona, un simile sistema di conteggio attualmente non c’è.
Ma, pur con sostanziali differenze, ci sarà presto. È in fase di studio, infatti, in collaborazione con l’università un progetto smart che utilizzerà i big data della rete per uno studio dettagliato dei turisti che fanno rotta nella città antica e, in particolare, alla Casa di Giulietta.
Attualmente, tra i dati analitici a disposizione nel veronese ci sono quelli che arrivano dai pernottamenti nelle strutture alberghiere. In questi primi mesi del 2024, ad esempio, la maggior parte degli arrivi è dall’Italia. In seconda posizione c’è la Germania e, al terzo posto, tornano gli Stati Uniti.
Entro poco più di un anno, però, le informazioni a disposizione dovrebbero spaziare però non solo sul turismo stanziale. «Questo progetto smart analizzerà tutti i dati che arrivano dall’impronta digitale che ciascuno lascia: contenuti generati dagli utenti, conteggio di chi viene agganciato in determinate celle telefoniche, iscrizioni ai musei civici, utilizzo wifi comunale.

Questo permetterà di avere informazioni che non abbiamo mai avuto. Elementi dettagliati, statistici e non personali nel pieno rispetto della privacy, utili inper fotografare e conoscere i flussi turistici e, successivamente, per provare ad orientarli», entra nel dettaglio l’assessora alla Cultura Marta Ugolini. L’obiettivo è quello di sapere il più possibile sui visitatori a Verona per rendere più sostenibili i grandi flussi di turismo, ampliando ad esempio le mete nella città e puntando ad assottigliare l’alternanza di concentrazioni ingestibili e di periodi di morti. «Abbiamo da poco contrattualizzato il progetto con l’università e si entrerà nel vivo nei prossimi mesi. Lo studio dovrebbe concludersi entro ottobre 2025», spiega Ugolini.

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L’analisi dei dati

Tornando a Venezia, ieri sono state circa 106.800 le persone registrate nella piattaforma on line del Comune. Di queste, 22mila sono i turisti giornalieri che hanno pagato i voucher di 5 euro; 52mila i vacanzieri esenti perché soggiorneranno in strutture ricettive e 32.800 le esenzioni stabili chieste da lavoratori e studenti. Dal voucher emerge, inoltre, che a vivere stabilmente in laguna sarebbero oltre 60mila persone e cioè ben oltre i circa 48mila residenti.
Il turista che segnala di dormire in una struttura ignota quanto a contribuiti e registrazioni, di fatto, contribuisce a segnalarne l’esistenza. Un fenomeno, quello delle locazioni «fantasma» presente anche a Verona e sul cui contrasto è impegnata ogni giorno la polizia locale.

Ilaria Noro

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