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Dopo la proposta di Confindustria

Un disegno di legge per «Verona città metropolitana»: cosa significa e cosa cambierebbe

di Enrico Giardini
Fratelli d'Italia - Padovani, Mazzi, Maschio e Morgante alla presentazione del disegno di legge
Fratelli d'Italia - Padovani, Mazzi, Maschio e Morgante alla presentazione del disegno di legge
Fratelli d'Italia - Padovani, Mazzi, Maschio e Morgante alla presentazione del disegno di legge
Fratelli d'Italia - Padovani, Mazzi, Maschio e Morgante alla presentazione del disegno di legge

Crescere di più e meglio. Tiene banco anche nella politica scaligera il progetto di fare di Verona una città metropolitana. Lo ha auspicato lunedì - collocandola all’interno di una macroregione del Garda - il presidente di Confindustria Verona Raffaele Boscaini, all’assemblea degli industriali scaligeri, a San Bonifacio. Seguito, dopo, da parlamentari e amministratori comunali. Che in quest’ultimo caso, come L’Arena ha scritto ieri, hanno annunciato di avere preparato una richiesta ufficiale, ha fatto sapere poi l’assessore alla sicurezza Stefania Zivelonghi.

Il disegno di legge per Verona Città Metropolitana

Ora però si muove anche Fratelli d’Italia. I suoi parlamentari veronesi Ciro Maschio, deputato e coordinatore provinciale, in testa, hanno elaborato un disegno di legge «per istituire la città metropolitana di Verona». Maschio, primo firmatario, ha depositato a Roma, alla Camera, il progetto, con i colleghi deputati Marco Padovani e Maddalena Morgante.

Lo sostengono anche il deputato di FdI e sottosegretario alla cultura Gianmarco Mazzi e Matteo Gelmetti, senatore di FdI, che analogamente lo presenterà in Senato. «Tale scelta consentirebbe una migliore e più efficace riorganizzazione delle funzioni amministrative, l’accesso a maggiori risorse e una migliore gestione dei servizi, un’ulteriore razionalizzazione delle scelte urbanistiche e infrastrutturali, una maggiore valorizzazione delle potenzialità dei Comuni del territorio», si legge nel ddl, «risparmiando risorse pubbliche e accedendo a una quota superiore di finanziamenti dello Stato con evidenti ricadute positive».

Cosa significa essere città metropolitana

Tecnicamente la modifica alla legge del 7 aprile 2014, numero 56, di istituzione delle 14 città metropolitane, prevede che si aggiunga a Venezia la parola Verona e si consideri unito il percorso insieme a Reggio Calabria. Va ricordato che il sindaco di una città metropolitana è di diritto il sindaco del Comune capoluogo della Provincia, che coinciderà con il territorio metropolitano, nel caso scaligero 98 Comuni. Nelle motivazioni del ddl di FdI - sulla scia anche di quanto detto da Boscaini - si sottolinea Verona come «importante snodo commerciale, crocevia di vie di comunicazione e piattaforma strategica». Si cita il «ruolo nevralgico» dell’interporto Quadrante Europa, le autostrade, «l’industria settore economico che garantisce maggiore occupazione e crea valore aggiunto». E poi la Fiera, l’Arena della lirica e dell’extralirica, il settore manifatturiero.

Peso specifico

«All’assemblea di Confindustria è stata proposta l’idea di Verona città metropolitana», aggiunge Maschio, con i colleghi di FdI. «Noi ci stiamo. La città metropolitana va istituita con legge ordinaria, quindi la parola tocca al Parlamento. Per questo abbiamo lavorato a una proposta di legge di iniziativa parlamentare, depositato. Su questa base si aprirà un confronto con le altre forze politiche per vedere se c’è la condivisione necessaria. Proporremo di portarla avanti come proposta di legge autonoma o di collocarla nell’ambito delle riforme degli enti locali in esame».

Mazzi spiega che «essendo anche membro del Governo non posso firmare la proposta, ma la sottoscrivo in toto, anche per sottolineare il ruolo di Verona dal punto di vista culturale».

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