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Amministrative

Tour, feste, incontri, poi il silenzio elettorale: Verona sta per scegliere il suo sindaco

Quattro dei sei candidati sindaco
Quattro dei sei candidati sindaco
Quattro dei sei candidati sindaco
Quattro dei sei candidati sindaco

Ultimi appelli al voto. Domani 202.638 veronesi sono chiamati a rinnovare sindaco, Consiglio comunale, consigli delle otto circoscrizioni e a esprimersi per i cinque referendum sulla giustizia. Ultimi tour dei sei candidati sindaco.

In piazza dei Signori ha chiuso con una festa Damiano Tommasi, l’ex calciatore e ora dirigente, candidato sindaco del centrosinistra unito, tra cui Pd e Traguardi, che comprende il mondo civico. «L’appello ai veronesi? A girare pagina, con noi», dice, «ma intanto di andare tutti a votare, perché partecipare vuol dire interessarsi della cosa pubblica. Verona ha bisogno di ascolto, perché tante persone non si sentono parte della comunità, tante imprese non si sentono parte di un sistema sociale in rete, e sta alla politica facilitare i processi. Il tema della competenze e della parità di genere, talloni d’Achille negli ultimi anni», conclude, «è per noi prioritario, come i giovani».
A giardini di Borgo Santa Croce, stipati di cittadini, festa finale del candidato sindaco Flavio Tosi, l’altra sera, con le nove liste che lo sostengono tra cui Lista Tosi, Forza Italia, Fare!. «Questa è la zona dove sono cresciuto e abbiamo scelto di essere qui per riaffermare un segnale di vicinanza a tutti i quartieri. In periferia ho sempre vissuto e vivo tutt’oggi», ha detto Tosi, «e so benissimo quali sono i problemi di ogni quartiere. Sboarina in questi anni li ha abbandonati, lasciandoli nel degrado e nell’insicurezza». Il Comune, ha aggiunto, «è una grande e complessa azienda, bisogna saperla amministrare. Il sindaco uscente ha dimostrato di non essere in grado e Tommasi è stato un grande calciatore, ma governare è un’altra cosa. Il centrodestra è qui, perché con noi c’è Forza Italia che il centrodestra lo ha fondato e ne è l’asse portante».
E il sindaco uscente Federico Sboarina, che ha sei liste con lui tra cui Fratelli d’Italia, Lega e Verona Domani-Coraggio Italia, ha chiuso dalle 23.30 all’Amen, sulle Torricelle, con i giovani, dopo la festa delle famiglie alla polisportiva Nievo, in Valdonega, e aver portato un saluto alla festa di Noi con l’Italia ai Reduci, sulle Torricelle. «Qualsiasi voto non dato alla nostra coalizione è un voto dato alla sinistra», dice Sboarina. «Lo dicono i fatti. C’è solo una squadra di centrodestra: a sostegno della mia rielezione ci sono tutti i partiti e i movimenti civici della storica coalizione, tutti tranne uno, che al momento ha deciso di giocare con un’altra formazione assieme a Renzi. Il voto utile, se i cittadini non vogliono correre il rischio di riportare Verona ai tempi di Zanotto, è a chi ha guidato un’intera comunità fuori dalla pandemia, anche grazie all’enorme senso di responsabilità dei veronesi, e costruito il futuro della città progettando, iniziando e in alcuni casi terminando opere attese da decenni, sempre all’insegna di legalità e trasparenza».
Festa a Porta Palio per Alberto Zelger, il candidato sindaco di Verona per la Libertà, Zelger Sindaco Libertà nelle scelte senza discriminazioni e Il Popolo della famiglia. «Rivolgo un appello al voto ai tutti i veronesi, provati dopo due anni e mezzo di crisi seguita alla pandemia, che ha bloccato la nostra economia e creato sacche di nuova povertà», dice Zelger, «e noi abbiamo un programma con proposte per contrastare questi fenomeni».

Anche Anna Sautto, candidata sindaco di 3V Verità Libertà, ha chiuso con una festa, in piazza Cittadella, con Alessandra Bocchi, presidente di 3V e con Ferdinando Donolato, fondatore di Corvelva. «Perché votare 3V? Perché noi vogliamo una politica vera, onesta, coerente», dice Sautto, bancaria, «una politica che sia impegno, dedizione e spirito di sacrificio per la nostra bellissima città e per tutti i veronesi».

 

Anna Sautto in piazza Cittadella per l'ultimo incontro elettorale
Anna Sautto in piazza Cittadella per l'ultimo incontro elettorale


Paola Barollo, candidata sindaco di Costituzione Verona Libero Pensiero, impiegata in un centro riabilitativo, da vent’anni in carrozzella, chiude dicendo che «come lista siamo già felici di esserci stati e di aver lanciato il nostro messaggio e spero che tutti i veronesi si mettano la mano sul cuore per dare voce a chi non ne ha». Barollo aggiunge che «noi puntiamo sul sociale e più che mai adesso, dopo questa mia disavventura in questi giorni, un incidente, intendo battermi per questi obiettivi». Domani si vota. La parola ai veronesi.

 

 

Enrico Giardini

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