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LA PRIMA UDIENZA

Strage di piazza Loggia, al via il processo per Roberto Zorzi

Numerosi testimoni anziani, hanno tra i 90 e i 100 anni. A supporto dei magistrati impegnati su questo fronte, due colleghi bergamaschi per gli altri procedimenti
Un'immagine scattata subito dopo la strage di piazza Loggia, il 28 maggio 1974
Un'immagine scattata subito dopo la strage di piazza Loggia, il 28 maggio 1974
Un'immagine scattata subito dopo la strage di piazza Loggia, il 28 maggio 1974
Un'immagine scattata subito dopo la strage di piazza Loggia, il 28 maggio 1974

È accaduto 50 anni fa. Gli anni trascorsi dalla strage di piazza della Loggia, mezzo secolo in cui la verità, in modo parziale rispetto alla complessità della tragedia, si è fatta strada tra depistaggi, inchieste, processi, dichiarazioni e ritrattazioni. Ma anche condanne all’ergastolo passate in giudicato.

Per Roberto Zorzi, veronese, il processo, con l’accusa di essere uno degli esecutori della Strage è all’inizio: prima udienza del processo di primo grado, fissata per domani, giovedì 29 febbraio.

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Zorzi, negli anni delle bombe, viveva nel Veronese. Adesso è negli Stati Uniti, è cittadino statunitense, alleva dobermann e l’allevamento si chiama “del Littorio“. Non sarà un processo breve. La ricerca della verità dovrà ancora una volta fare i conti con l’erosione del tempo che si è abbattuta sulla memoria dei testimoni, sulla loro vita, sulle condizioni di salute.

In arrivo due magistrati

Tutto ciò comporta uno sforzo, come del resto è sempre stato, per la macchina giudiziaria bresciana, quando si è trattato di far luce sulla strage del 29 maggio 1974. Anche stavolta chi sarà impegnato nel processo sull’eccidio che provocò otto morti e più di cento feriti, non potrà seguire altre vicende giudiziarie. Ma a quanto si è appreso, ed è tutto nero su bianco, la presidenza del tribunale aveva già provveduto e da Bergamo, in questo caso su pronuncia della corte d’appello, dovrebbero arrivare due magistrati.

Saranno loro che si occuperanno dei procedimenti che non potranno essere seguiti dai magistrati impegnati nel processo sulla Strage. Ma questo non è l’unico provvedimento volto a evitare che si creino rallentamenti in tribunale a Brescia. Quello che sembra possibile è anche che dopo la prima udienza di domani, il processo potrebbe slittare di qualche mese, con udienze destinate poi a susseguirsi con una certa frequenza. Questo sarà necessario anche solo in considerazione del numero di testimoni chiamati a deporre.

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Deposizioni che dovranno essere svolte con particolare attenzione, più di quanto non avvenga solitamente: molti di loro hanno tra i 90 e i 100 anni. L'elenco degli avvocati Stefano Casali ed Edoardo Lana, difensori dell'allora giovane ordinovista, consta di ben 113 persone. Spetterà ovviamente alla Corte d'Assise di Brescia decidere. Ma questo è poco, ma sicuro, la storia, prima ancora che la ricostruzione giudiziaria, entrerà ancora una volta in aula per capire presupposto fondamentale per giudicare.

Mario Pari

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