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Schinaia va in pensione
dopo una vita in Procura

Il procuratore capo Mario Giulio Schinaia
Il procuratore capo Mario Giulio Schinaia
Il procuratore capo Mario Giulio Schinaia
Il procuratore capo Mario Giulio Schinaia

Due anni fa aveva anche ipotizzato la sua candidatura alla procura generale di Venezia. Il procuratore Mario Giulio Schinaia non l’aveva escluso ma ora a pochi mesi dalla scadenza del mandato è di tutt’altro avviso: al 4 di agosto lascerà l’ufficio al secondo piano di palazzo di giustizia. Per andare in pensione dopo una vita trascorsa in procura.

Una carriera iniziata come sostituto nel 1975, quando arrivò a Verona. E dalla nostra città non si è più spostato. Titolare di indagini particolarmente delicate negli anni Novanta (tra Cava Speziala e quella della Centrale del Latte) nel 2000 il Csm lo scelse per ricoprire il ruolo di aggiunto, al fianco di Guido Papalia, all’epoca a capo della Procura scaligera.

Entrambi con una storia professionale comune, entrambi rimasti a Verona per molti anni fino al passaggio di testimone: nel 2008 Guido Papalia diventò procuratore generale presso la Corte d’Appello di Brescia e Mario Giulio Schinaia prese il suo posto.

Un incarico confermato dal Csm dopo che nell’aprile 2008 il pm di Milano Ilde Boccassini, designata in un primo momento dall’organo di indirizzo e controllo della magistratura, ritirò la candidatura per Verona.

La legge approvata due anni fa dispose il pensionamento dei magistrati al raggiungimento del 70° anno d’età e già due anni fa, appunto, l’ipotesi di un suo trasferimento a Venezia, a capo delle procure del Veneto, sarebbe stata quella che lo avrebbe accompagnato fino alla fine della carriera. Poi la designazione di Antonino Condorelli, già procuratore capo a Mantova, come successore di Pietro Calogero (il magistrato titolare dell’inchiesta del 1979 sull’associazione sovversiva e banda armata che coinvolse esponenti di Autonomia operaia tra i quali Negri, Piperno e Scalzone).

Sorridente e gentile, come sempre, non desidera parlare di agosto, di quando andrà in pensione: «Ogni giorno il lavoro da sbrigare è talmente tanto che onestamente non ho il tempo per pensare».

Otto anni nel corso dei quali il suo ufficio è stato al centro di alcune polemiche, la più recente quella con la Camera Penale (nell’estate 2014) legata alla presenza, nel fascicolo depositato al gip, delle intercettazioni delle telefonate tra gli indagati, l’ex vicesindaco di Verona e la moglie, e difensori, oltre che di alcuni commenti poco edificanti. Fu forse il momento più difficile da gestire per il dottor Schinaia che non siglò la bozza proposta dai penalisti. Che risposero con una settimana di astensione dalle udienze.

Ora, a qualche mese dalla fine del mandato, si è ritrovato a gestire una nuova indagine su Pietro Maso, il giovane di Montecchia di Crosara (ormai quarantenne) che uccise i genitori. Era proprio Mario Giulio Schinaia il pm dell’inchiesta.

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