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La protesta

Ponte Nuovo, esercenti sul piede di guerra: «Entrate dimezzate, servono modifiche al traffico e indennizzi subito»

Esercenti di via Nizza all'incontro con il vicesindaco Luca Zanotto (Marchiori)
Esercenti di via Nizza all'incontro con il vicesindaco Luca Zanotto (Marchiori)
Protesta esercenti di via Nizza (Marchiori)

Modifiche al traffico e una navetta gratuita che accompagni i pedoni da una parte all'altra dell'Adige da piazza San Tomaso a via Nizza, passando da Ponte Aleardi.

La sostituzione della barriera “orribile” del cantiere con una recinzione visivamente meno impattante. In alternativa, il suo abbellimento con una stampa dello skyline di San Tomaso o, meglio, insegne gratuite delle attività e dei negozi della zona.

Soprattutto, un indennizzo economico in grado di tamponare le perdite subite in questi primi due mesi di chiusura: un calo agli affari stimato oltre il 50 per cento.

Gli esercenti e i commercianti dei negozi e dei locali che si affacciano sul cantiere di Ponte Nuovo, sia da un lato che dall’altro dell’Adige, hanno incontrato nel pomeriggio l’assessore ai Lavori Pubblici Luca Zanotto per consegnare le firme, una quarantina circa, raccolte all’indomani della chiusura del Ponte.

 

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Inoltre, per chiedere iniziative di sostegno: «Il cantiere, aperto senza preavviso proprio nelle settimane prenatalizie ha messo in ginocchio molte delle attività della zona», spiega Tiziano Meglioranzi della Corporazione Esercenti Centro Storico, che ha organizzato l'incontro. All'incontro di oggi ne seguirà un secondo, negli uffici del vicesindaco a Palazzo Barbieri, per condividere e capire quali delle iniziative chieste dai commercianti saranno effettivamente percorribili. Intanto, il confronto cui ha partecipato anche il dirigente Michele Fasoli è stato l'occasione per fare il punto sui lavori. Se è vero che il cantiere rimarrà per un anno e mezzo ancora, da fine aprile il Ponte riaprirà alle auto seppur limitatamente a una sola corsia: dal centro, verso Veronetta.

«Verificheremo nei prossimi giorni quali strade saranno percorribili», assicura l'assessore Zanotto che tende però ad escludere la possibilità di un indennizzo in denaro. «Non sono tuttologo e dunque, regolamento comunale alla mano, studieremo la normativa nel dettaglio. Tuttavia, da quel che mi risulta per avere accesso a dei rimborsi, la zona in questione dovrebbe essere completamente occlusa e irraggiungibile per almeno sei mesi», anticipa Zanotto.

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