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La ristrutturazione

Ponte Nuovo, il ritrovamento storico non pregiudica il cantiere: avanti con i lavori con una nuova tecnica

Il ritrovamento storico a Ponte Nuovo (Marchiori)
Il ritrovamento storico a Ponte Nuovo (Marchiori)
Sopralluogo Ponte Nuovo (Marchiori)

Nessuno stop, nessun rallentamento, i lavori su Ponte Nuovo possono proseguire da programma nonostante i ritrovamenti storici avvenuti nei giorni scorsi. Lo annunciano il sindaco Federico Sboarina e il suo vice, Luca Zanotto, che questa mattina sono stati in sopralluogo al cantiere insieme al soprintendente Vincenzo Tinè.

Si tratta di alcuni reperti ottocenteschi e dei resti del ponte preesistente a Ponte Nuovo, datato 1838, fatto saltare in aria dai tedeschi durante la Seconda guerra mondiale e sulle cui macerie è stato poi costruito l’attuale. Un ritrovamento il cui valore storico anziché archeologico non pregiudica il proseguo dei lavori che, a loro volta, non impediranno le verifiche da parte della Soprintendenza. Ciò anche grazie alla nuova tecnica che, in corso d’opera, si è resa necessaria per la eseguire la bonifica bellica, laddove l’apposita strumentazione rilevava la presenza di materiale ferroso, mattoni contaminati dalle esplosioni dell’ultimo conflitto mondiale.

Invece di procedere con l’escavazione prima superficiale e poi più profonda, si sta perciò lavorando con una stratificazione manuale e un’ulteriore verifica tramite micropali. Questo passaggio ha comportato uno stop di cinque giorni per aspettare il nulla osta da parte del 5° reparto infrastrutturale dell’Esercito di Padova.

Bonifica bellica e attività archeologica vanno quindi di pari passo senza l’uno ostacolare l’altro e, soprattutto, senza fermare e rallentare i lavori del complesso intervento di adeguamento statico e sismico di Ponte Nuovo, iniziato il 22 novembre con le operazioni di cantierizzazione e avvio delle lavorazioni. 

Prossimi step. La bonifica bellica durerà circa una settimana, dopo aver setacciato il Ponte dal lato della chiesa di San Tomaso, si passerà sul lato opposto, verso la Ztl. In questa fase il passaggio pedonale sarà chiuso nelle ore di cantiere, dalle 8.30 alle 17 circa. Ci saranno poi alcuni giorni di lavori di Agsm per lo spostamento dei sottoservizi nell’area lato San Tomaso, dopodiché partiranno le attività geotecniche per la realizzazione di pali profondi di fondazione per l’antisismica.

«L’adeguamento sismico di Ponte Nuovo è un intervento che non si poteva più rimandare a causa della pericolosità della struttura stessa», ha premesso il primo cittadino. «I lavori non si sono mai fermati e hanno proseguito anche dopo i ritrovamenti storici, la cui rilevanza è tale da non stoppare il cantiere. Non ci sono cantieri così rilevanti senza imprevisti, ormai lo abbiamo imparato bene, fortunatamente in questo caso i due interventi, quello di bonifica e le verifiche sul manufatto ritrovato, possono procedere di pari passo senza uno rallentare l’altro. Quanto al passaggio pedonale, l’indicazione è quella di chiuderlo solo se strettamente necessario e per il minor tempo possibile. E la bonifica bellica è senza dubbio uno di questi casi».

«Nonostante il cambio di tecnica per proseguire la bonifica bellica, procediamo come da cronoprogramma, ha detto Zanotto. «La strumentazione per l’escavazione tradizionale segnalava ovunque la presenza di materiale ferroso, riconducibile anche a ordigni bellici, pertanto si è dovuto cambiare metodo di verifica, scavando manualmente un pezzo di superficie alla volta. I lavori vanno avanti secondo la tabella di marcia, stiamo accelerando per recuperare il rallentamento dovuto in parte al ritrovamento storico e in parte alla diversa strumentazione da usare. Davvero pochi giorni che non influiscono sui tempi complessivi. I prossimi step riguardano lo spostamento dei sottoservizi da parte di Agsm e poi l’installazione dei pali profondi di fondazione antisismica».

«I lavori sui ponti vanno fatti», ha concluso Tinè. «A Verona ogni cantiere si trasforma in un’occasione archeologica, in questo caso siamo di fronte ad un ritrovamento di valore storico ma non archeologico, che non blocca i lavori né li rallenta. Proseguiremo le verifiche per quanto di competenza, non è detto che il cantiere riservi nuove sorprese».

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