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vandalismo

Ponte Navi imbrattato dal «writer innamorato», gli Angeli del Bello lo ripuliranno

Lo slogan è comparso da alcuni giorni, probabilmente una eclatante dichiarazione d’amore. Zivelonghi: «Comportamenti inaccettabili, rintracceremo l'autore»
Ponte Navi imbrattato ancora una volta con la vernice. Si dovrà intervenire per ripulirlo nei prossimi giorni (Marchiori)
Ponte Navi imbrattato ancora una volta con la vernice. Si dovrà intervenire per ripulirlo nei prossimi giorni (Marchiori)
Ponte Navi imbrattato ancora una volta con la vernice. Si dovrà intervenire per ripulirlo nei prossimi giorni (Marchiori)
Ponte Navi imbrattato ancora una volta con la vernice. Si dovrà intervenire per ripulirlo nei prossimi giorni (Marchiori)

 

Aggiornamento 9 maggio

Saranno rimosse nel giro di una settimana le scritte spray apparse nei giorni scorsi su Ponte Navi.

Lo annuncia in una nota il comune di Verona.

L’intervento per restituire il muro al decoro originale sarà effettuato dagli Angeli del Bello che riceveranno il materiale necessario da Amia.

«Consiglio a Lorenzo di utilizzare l’influenza che ha sulla sua/suo spasimante per fargli apprendere le regole basi dell’educazione civica e del rispetto altrui», ha ironizzato l’assessore all’Arredo urbano Federico Benini. «Le esuberanze amorose devono trovare altri modi di espressione. Ringrazio pubblicamente i volontari degli Angeli del Bello per la preziosa attività che svolgono quotidianamente al servizio della comunità».

Durante i lavori il marciapiede sarà transennato per garantite l’incolumità dei volontari dell’associazione.

***

 

8 maggio

«Lorenzo love you», con immancabile cuore e firma a seguito. È la scritta, a caratteri cubitali, comparsa nei giorni scorsi sul tratto centrale di Ponte Navi, il ponte che collega via Leoni a via XX settembre e tutto il quartiere di Veronetta.

Un amore che dev’essere proprio grande, di certo gridato. Grande almeno quanto il senso civico e il rispetto che mancano. Verso il ponte stesso, costruito e distrutto più volte nell’arco dei secoli da numerose inondazioni prima, dalle mine tedesche durante la seconda guerra mondiale poi. Un monumento storico a tutti gli effetti, teatro nel Medioevo di una sanguinosa battaglia tra Cangrande II della Scala e il fratellastro Fregnano della Scala, che ha assunto le attuali fattezze nel secondo dopoguerra, quando venne anche rivestito di mattoni per meglio adattarsi cromaticamente alla vicina chiesa di San Fermo.

Una mancanza di rispetto verso la città, verso le migliaia di cittadini e di turisti che ogni giorno ci passano. «Si sta degenerando nei comportamenti, in termini di maleducazione e di assenza di rispetto delle cose», è il commento dell’assessora alla Sicurezza Stefania Zivelonghi, che ricorda come nei giorni scorsi sia stato individuato e denunciato un veronese, sorpreso ad oscurare con una vernice spray le telecamere di videosorveglianza del sottopasso di viale Piave.

Caccia al writer «innamorato»

«Allo stesso modo cercheremo di risalire agli autori di queste scritte, perché si tratta di comportamenti inaccettabili, su cui non si può soprassedere. Ciò, com’è ovvio, compatibilmente con le esigenze e le priorità della città, considerato che le risorse sono limitate», conclude Zivelonghi. «In questo caso non è tanto il contenuto delle scritte il problema, ma il fatto che si è deturpato il ponte, patrimonio della collettività».

I prossimi passi saranno quelli di verificare la presenza di telecamere, che potrebbero aver ripreso l’autore o gli autori delle scritte, comparse verosimilmente mercoledì notte, 3 maggio, e capire chi si dovrà occupare di ripulirle.

I precedenti

Un fenomeno, purtroppo, non nuovo. Perché i cultori della vernice indelebile spesso utilizzano le loro bombolette spray per esprimere i propri sentimenti, per dichiarazioni eclatanti d’amore, per richieste d’aiuto. Talvolta persino a scapito dei monumenti storici e del patrimonio artistico della città.

Come avviene all’Arco dei Gavi, monumento che spesso è stato martoriato da numerose scritte, che ne deturpano la superficie in tutti e quattro i lati interni. Ciò anche pochi mesi dopo l’intervento di completo restauro e pulizia, effettuato nel 2014 e costato la bellezza di 700mila euro. E poi muri di palazzi e abitazioni private, pareti esterne di scuole e chiese, pali della luce, semafori.

Non si parla di murales, alcuni dei quali vere e proprie opere d’arte, ma di frasi e slogan «sbombolettati», forse un modo per attirare l’attenzione, per esprimere un disagio. Scrivendolo bianco su un muro in laterizio, magari anche per farlo durare di più, nell’era dei social, di un’effimera storia su Instagram.

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Manuela Trevisani

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