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le feste e i consumi

La corsa ai regali riempie il centro, a Verona un Natale da boom: 50mila ai mercatini

di Ilaria Noro e Paolo Mozzo
Nei ristoranti è tutto esaurito. Alberghi, Zenatello: «Ottime le prospettive per Capodanno». I residenti: «Qui non si vive più»
Davanti alle vetrine Folla in via Mazzini per l’ultima domenica di shopping prima di Natale FOTO MARCHIORIParcheggi esauriti e code fin dal mattino, sia in centro che all’ingresso di Adigeo
Davanti alle vetrine Folla in via Mazzini per l’ultima domenica di shopping prima di Natale FOTO MARCHIORIParcheggi esauriti e code fin dal mattino, sia in centro che all’ingresso di Adigeo
Pienone in centro (Marchiori)

Di nuovo domenica, di nuovo assalto al centro con parcheggi esauriti fin dalla mattina e, dall’ora di pranzo circa, senso unico anche pedonale in via Mazzini. L’ultima domenica di mercatini e di shopping prima del Natale ha riversato nella città antica la folla di gente cui ormai la Ztl ha imparato, bene o male, a far fronte.

Dai cinque accessi al perimetro dei Mercatini di Natale, tra piazza dei Signori, Cortile Mercato Vecchio e Cortile del Tribunale, anche ieri sono transitate oltre 50mila persone. E numeri da capogiro li ha registrati anche il Cortile di Giulietta, dove prosegue la sperimentazione dell’accesso da piazzetta Navona, attraverso gli spazi del Teatro Nuovo.

Un inedito che permette di conteggiare ogni persona che entra al Cortile: in questo fine settimana un esercito di quasi 12 mila individui. Nel dettaglio, ieri si è trattato di 4.642 diretti al celebre Balcone a cui sono da aggiungere i 1.040 che hanno proseguito la visita all’attigua Casa museo di Giulietta (per ora l’unico sito a pagamento). Sabato invece numeri ancora maggiori, seppur lievemente: 4.703 al Cortile e 1.177 alla Casa.

Davanti alle vetrine Folla in via Mazzini per l’ultima domenica di shopping prima di Natale FOTO MARCHIORIParcheggi esauriti e code fin dal mattino, sia in centro che all’ingresso di Adigeo
Davanti alle vetrine Folla in via Mazzini per l’ultima domenica di shopping prima di Natale FOTO MARCHIORIParcheggi esauriti e code fin dal mattino, sia in centro che all’ingresso di Adigeo

Tutto il centro è stato comunque meta di migliaia e migliaia di persone, tra cui anche molti veronesi, alle prese con i regali di Natale: moltissimi infatti i gruppi, le famiglie e le coppie con shopper e sacchetti al seguito. Ed è stata una giornata festiva, quella di ieri, resa ancora più affollata dalla Christmas Run, con partenza e arrivo in piazza Bra, che ha visto correre e camminare attraverso le vie del centro migliaia di appassionati travestiti da Babbo (e Mamma) Natale, da elfo e addirittura da pandoro, grazie a inediti e spiritosi costumi ritagliati nel cartone.

I disagi per i residenti

Un’iniziativa bella e che richiama sempre molte persone che però, ancora una volta, si è tradotta nell’ennesimo disagio per chi abita nella città antica con residenti impossibilitati ad uscire dal centro con la propria auto e bloccati anche dalla ressa pedonale; non solo quella mattutina richiamata dall’evento sportivo ma anche quella diretta ai Mercatini e alle vie dello shopping.

«I residenti delle vie centrali non riescono a uscire di casa per l’affollamento pedonale. Chi riesce a evitarlo, poi non riesce ad uscire dal centro storico con la propria auto. Qualunque evento dovrebbe invece garantire questa possibilità», interviene sul tema Michele Abrescia, presidente del Comitato di residenti VeroCentro. «Un’opzione potrebbe essere, eventualmente, concentrare solo gli arrivi delle varie maratone nella città antica, sviluppando i percorsi al di fuori. Non è pensabile scaricare sempre sui residenti questi disagi, a cadenza pressoché settimanale», aggiunge Abrescia.

Un appello, questo, elevato da tempo e più volte anche dagli altri comitati di residenti dei vari quartieri della città antica, da Santo Stefano a Veronetta, a Vivere il Centro ma, almeno per ora, sempre rimasto inascoltato.

La «coda» dei Mercatini

I frenetici fine settimana dell’Avvento da tutto esaurito – per ora il record assoluto appartiene al fine settimana dell’8 dicembre, tra l’altro in parte smorzato dal brutto tempo di sabato e domenica – stanno per volgere la termine.

Con il 26 dicembre, i Mercatini di Natale chiuderanno i battenti (rimane attiva però la pista di pattinaggio in Arsenale). E probabilmente si aprirà, tolti i giorni di festa dell’ultimo dell’anno e dell’Epifania, un periodo di calma piatta. La ripresa, come sottolineato nei giorni scorsi anche dalle assessore alla Sicurezza Stefania Zivelonghi e alla Cultura Marta Ugolini, è però alle porte, con le iniziative di Verona in Love. 

Ristoranti da tutto esaurito

Lui porta tre borse. Lei zero. La cavalleria esiste ancora. I sacchetti sono hanno tutti un marchio, negozi di abbigliamento e calzature. Alessandro e Chiara, entrambi 32 anni, «morosi»: «È l’ultima chiamata prima del Natale. Un po’ fa piacere», sorride la giovane donna, «ma in una certo senso tocca farlo». Riti festivi nella Verona che non si ferma più, ormai ignara (anni del Covid a parte) delle stagioni «morte». «Le prenotazioni? Siamo al completo», conferma Leo Ramponi, presidente dell’Associazione ristoratori aderente a Confcommercio. «C’è qualche defezione, causata dall’influenza che sta già “picchiando“». Ma, lascia intendere, i vuoti nella trincea delle festività vengono riempiti dalle «riserve» rimaste escluse.

I consumi e gli acquisti più gettonati

Si consuma «perché c’è desiderio di normalità», ammette Davide Cecchinato, presidente scaligero di Adiconsum. Si acquista, ma cosa? «Tecnologia, abbigliamento e tanto alimentare: i grandi classici. Con qualche significativa incursione nei contenuti editoriali, negli abbonamenti». Sarà. Ma, tra uno «scusi, non ho tempo» e un «può ripassare domani?», nei negozi non sembra tirare proprio un’aria di festa grande.

«Entrano, guardano, provano poi escono». La vecchia formula: «Ci penso un attimo..., torno». Anche perché, spiega il rappresentante dell’associazione di tutela dei consumatori, «una gran parte degli affari ormai viaggia su Internet». Metodo che i mesi del Covid hanno aiutato ad affinare.

C’è chi «punta» l’oggetto del desiderio sul Web, scandaglia i livelli di prezzo. Magari passa dal negozio per una prova, soprattutto se si tratti di vestiario o calzature, poi compra: spesso online, con carta di credito. «Certo, il rischio esiste: dai prezzi stracciati alle ritardate consegne, che in questo periodo sono ovviamente da mettere nel conto. Il consiglio? Lasciare perdere i siti dalla ragione sociale non chiara, senza garanzie di recesso e post-vendita». Vale sempre la vecchia regola del bicchiere. «Consideriamolo mezzo pieno, ci mancherebbe», esorcizza Nicola Baldo, vicepresidente di Confcommercio.

«Le “streghe“ le abbiamo già viste per troppo tempo, quindi va bene così, anche se alcuni settori vanno decisamente meglio ed altri ancora soffrono gli effetti più diretti di tutte le crisi. I settori abbigliamento e calzature non vivono ancora una stagione d’oro mentre ristorazione ed alberghiero vanno alla grande. Ci si è messo anche il meteo, autunnale e gradevole finché si vuole ma... se non fa freddo i guardaroba non si rinnovano», osserva. «Ed ora, come da un certo punto di vista è comprensibile, molti aspettano la stagione dei saldi».

Turismo al top

Verona viaggia comunque alla grande. Effetto Mercatini di Natale? Secondo dati aggiornati a pochi giorni fa i visitatori avevano superato la soglia di 625mila. «Calcoliamo pure il doppio, quanto ad afflusso di persone in città», precisa il vicepresidente di Confcommercio. Piaccia o meno la «kermesse» targata Norimberga segna una differenza. «Prima l’unica attrattiva era legata alla mostra dei presepi, ora il movimento è continuo anche se, ovviamente, non è quello tipico dell’estate», ammette Gianni Zenatello, consigliere di Federalbeghi (Confcommercio).

Pienone ai Mercatini di Norimberga
Pienone ai Mercatini di Norimberga

Le strutture ricettive non sono a corto di richieste: «Un po’ come avveniva negli anni buoni, né meglio né peggio», con una stima di occupazione che «si aggira tra il 40 e 50 per cento. I giorni del Natale non sono, tradizionalmente, il massimo per le visite in città. Ma per il Capodanno le premesse sono già buone». «I turisti ci sono e parlano bene di noi, continua un anno stupendo», incalza Leo Ramponi. Verona impegnata negli acquisti. «Chi può spendere lo fa, lo faceva e lo farà sempre», ammette un commerciante del centro. «Magari oggi si tenta, con la stessa somma, di accontentare più persone e ciascuno mette in atto una propria “ricerca di mercato“», osserva Cecchinato. Gli altri, quelli che «non possono», restano fuori dal circuito, alle prese con le bollette mangia-stipendio e l’inflazione: avrebbero (probabilmente) voglia di spendere ma sono costretti a guardare.

Le incertezze

Verona è, per certi aspetti, un’isola. «Abbiamo cercato nel tempo, mettendoci l’anima, di creare eventi. Ed ora, pure tra alti e bassi, non ci si può certo lamentare», conferma Nicola Baldo. Andrebbe tutto piuttosto bene se non restassero le incertezze. «Prima su tutte questa maledetta guerra che ci portiamo dietro, che ha causato troppa morte e sembra lontana dalla fine», commenta nella veste di imprenditore.

«Lo strumento delle sanzioni ormai pesa soprattutto sul nostro sistema produttivo. E sarebbe tempo che l’Europa assumesse un ruolo effettivo, per cercare una soluzione alla tragedia». Tutto ciò ha poco o molto, dipende dalle opinioni, a che fare con il Natale. Ma l’ombra dell’inflazione e della crisi restano. Anche se per qualche giorno tutto sembra tornato com’era, prima del Covid, delle bombe e delle bollette con il moltiplicatore. Verona è un’isola, in un mare agitato.

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