<img height="1" width="1" style="display:none" src="https://www.facebook.com/tr?id=336576148106696&amp;ev=PageView&amp;noscript=1">
le indagini

Morta in casa da sei anni, bloccato il conto corrente intestato a madre e figlio

Il sequestro disposto dalla Procura che sta indagando sugli assegni intestati alla donna trovata defunta. Resta da fissare la data dell’autopsia. La polizia di nuovo nella palazzina di via Verga, sorpresi altri abusivi
La casa abbandonata: l’edificio di via Verga frequentato da sbandati
La casa abbandonata: l’edificio di via Verga frequentato da sbandati
La casa abbandonata: l’edificio di via Verga frequentato da sbandati
La casa abbandonata: l’edificio di via Verga frequentato da sbandati

La Procura ha disposto il sequestro del conto corrente bancario cointestato di Bernardo Rossi e della madre Helga Maria Engbarth, nata 86 anni fa in Germania. Quel conto corrente su cui ogni mese, puntualmente, l’Istituto nazionale di previdenza sociale versava la pensione della donna. Nonostante lei fosse morta da almeno cinque anni. Quello stesso conto corrente che il figlio utilizzava per le sue spese.

Un sequestro che si aggiunge a quello dell’abitazione di via Marco Polo, 5, tra Borgo Trento e quartiere Navigatori: la casa in cui madre e figlio vivevano insieme, prima anche con il padre Flaviano Rossi, poi da soli, e in cui Bernardo, 61 anni, ha continuato a vivere fino alla scorsa settimana. Con il cadavere della madre custodito in camera da letto.

Le indagini

Le indagini della polizia locale, coordinate dal pubblico ministero Alberto Sergi, proseguono a 360 gradi, anche se tra gli inquirenti vige il massimo riserbo. Nei giorni scorsi sono stati sentiti numerosi familiari, conoscenti e vicini di casa: dai loro racconti la Procura cerca, probabilmente, di capire chi era la famiglia e come si sia potuti arrivare a un simile epilogo.

Leggi anche
Morta in casa da sei anni: il figlio tenta il suicidio, poi chiama i soccorsi

Al momento l’autopsia sul corpo dell’anziana non è ancora stata fissata, così come non è ancora stato deciso il giorno in cui Bernardo verrà sentito. Non è escluso che gli inquirenti stiano aspettando che il sessantunenne si riprenda, dopo il tentativo di suicidio e il ricovero dei giorni scorsi all’ospedale di Borgo Trento. L’uomo al momento è indagato per truffa aggravata ai danni dell’Inps, perché per anni, pare almeno cinque, ha incassato la pensione della madre, e per occultamento di cadavere, in quanto non ha denunciato il decesso e ha tenuto la salma in casa.

Una famiglia riservata

Il padre, Flaviano Rossi, era un alto dirigente del Banco Popolare, vice del settore Estero e responsabile delle Relazioni internazionali. Proprio in ragione di questo suo ruolo aveva conosciuto la moglie Helga Maria, tedesca, e si erano sposati nel 1961. Poco dopo era nato Bernardo. Tra l’88 e l’89, appena prima che Flaviano Rossi andasse in pensione, la coppia ha iniziato a costruirsi una nuova casa, in via Verga, vicino allo stadio.

Ma una decina di anni fa, poco prima della conclusione dei lavori, quando ormai la villetta era pronta, Flaviano Rossi è morto. Stando al racconto di alcuni familiari, il suo corpo sarebbe stato sepolto in Austria: proprio oltre confine la coppia era solita andare spesso durante il periodo estivo, perché Helga Maria non sopportava il caldo dell’estate italiana.

Da allora l’edificio di via Verga è rimasto abbandonato, diventando luogo di rifugio di sbandati. Anche l’altra notte i vicini hanno sentito delle urla provenire dallo stabile. «Siamo stanchi, lo abbiamo segnalato a chiunque, ma il problema rimane», commentano i residenti della via. Ieri mattina due volanti della polizia hanno fatto nuovamente irruzione all’interno della villetta, in cui hanno trovato e identificato un uomo. Ma il cancello è aperto e alla mercé di chiunque sia alla ricerca di un riparo.

Suggerimenti