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Il caso

«Malori improvvisi colpa del vaccino»: a Verona i manifesti no-vax. I medici: «Campagna offensiva»

di Riccardo Verzè
La campagna cita i dati sulla mortalità in eccesso (che vi avevamo riportato a marzo) sostenendo senza prove che ci sia in particolare un aumento dei malori e che questo aumento sia frutto della «vaccinazione di massa». Arriva la replica dell'ordine de medici
Il cartellone affisso dai no vax
Il cartellone affisso dai no vax
Il cartellone affisso dai no vax
Il cartellone affisso dai no vax

«Malori improvvisi in forte aumento»: è il testo del manifesto affisso in alcuni pannelli a Verona (quello che vedete qui è in via Flavio Gioia). Più sotto: «Mortalità in eccesso. Tutto questo dopo la vaccinazione di massa. Cosa sta succedendo?».

Un asterisco poi riporta "dati eurostat" come fonte, mentre il committente del manifesto è Verona per la Libertà, il movimento no green pass e, più di recente, no-Nato che a Verona si è anche presentato alle elezioni amministrative candidando l'ex leghista Albergo Zelger.

La definiscono l'operazione «Basta omertà!».

Entrando nel merito, al momento nessuna statistica ufficiale o dato scientifico parla di un «aumento dei malori improvvisi», mentre viene sì registrato un aumento della mortalità dal 2020 al 2022 (comunque calato nel 2022), all'interno della quale vanno considerati i 190.000 morti acclarati per coronavirus in Italia (7 milioni la stima nel mondo).

Al momento nessuno studio ha correlato la vaccinazione ad un presunto aumento della mortalità, mentre uno studio su mezzo milione di persone ha rilevato come sia il long covid ad aumentare (a raddoppiare, per la precisione) il rischio di malattie cardiovascolari.

 

La risposta dell'ordine dei medici

Su queste affissioni rriva la risposta dell'ordine dei medici di Verona. «L'Ordine dei Medici chirurghi e Odontoiatri di Verona», dice il presidente Carlo Rugiu, «condanna con fermezza questa presa di posizione antiscientifica che punta a procurare un allarme ingiustificato nella popolazione. Si tratta di una campagna di disinformazione offensiva verso il buon senso dei cittadini e offensiva nei confronti del lavoro del personale sanitario che con grande sforzo e senso di responsabilità ha affrontato la pandemia da Covid-19, anche a costo della propria vita. Il diritto di espressione non va confuso con l'opportunità di diffondere informazioni non veritiere e non suffragate da basi scientifiche per instillare paura e timori infondati. Grazie ai vaccini abbiamo potuto ridurre sensibilmente la mortalità del Covid-19 e, in un recente passato, debellare malattie infettive come il vaiolo e la poliomielite».

Sul punto ci ha scritto una lettrice, a sua volta un medico: «Mi sento profondamente offesa nonché calunniata dai manifesti apparsi in questi giorni lungo alcune strade di questa città che ipotizzano un forte aumento della mortalità dovuta alla vaccinazione anticovid. Va bene il diritto alla libera espressione ed opinione, ma la pubblica offesa è calunnia direi proprio di no».

 

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La controreplica di Verona per la Libertà

«Non ci stupisce che l’Ordine dei Medici, che ha applicato alla lettera i mendaci Protocolli Speranza/Draghi, consideri calunniose e antiscientifiche le affermazioni riportate sui nostri manifesti», replica a sua volta in un comunicato stampa il movimento Verona per la Libertà.

«Capiamo che, negli ultimi tre anni, sollevare dubbi e porre domande siano divenuti gesti pressoché “sovversivi” ma non siamo ancora riusciti a rieducare i nostri cervelli al pensiero unico e continuiamo a prenderci il lusso di ragionare criticamente. Evidentemente all’Ordine dei Medici è sfuggito ciò che sta agli atti delle indagini effettuate dalla procura di Bergamo, dalle quali emerge chiaramente che Aifa sapeva dei rischi dei vaccini e ordinava di insabbiare i dati. Primo assunto quindi: i “vaccini” potevano essere potenzialmente rischiosi per la salute e su questi è stato di fatto messo un obbligo».

Verona per la Libertà poi nel comunicato riporta nuovamente i dati sulla mortalità in eccesso: dato per la verità non contestato dall'ordine dei medici, ma sul quale non c'è alcuna evidenza che si tratti di cause ascrivibili al vaccino.

«Evidentemente servono i manifesti di comuni cittadini per alzare il velo di omertà. Quanto allo studio citato sul Long Covid (su cui altri ricercatori si esprimono diversamente), crediamo che, data la mancanza di trasparenza di Iss e Aifa, sia doveroso prendere in considerazione lo stato vaccinale di questi deceduti e verificare quanti di essi risultino vaccinati e quanti non vaccinati. Attendiamo un intervento pubblico da parte della “scienza che si indigna”, in modo da dare una risposta chiara alla nostra domanda: “Cosa sta succedendo?"»

 

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