Che l’argomento avrebbe suscitato un acceso dibattito lo sapevamo. Doppia multa in ingresso ed in uscita dalla Ztl, legittima? Del caso di un cittadino multato due volte nell’arco di pochi minuti e della sua vittoria con il giudice di pace che ha deliberato il pagamento della sola multa in entrata, dopo il ricorso del suo avvocato, Ilaria Zilioli, abbiamo già scritto. Ma ora l’argomento doppie multe a Verona, approda sul tavolo del ministro alle Infrastrutture e Trasporti Enrico Giovannini, grazie ad un’interrogazione del senatore Pd, Vincenzo D’Arienzo, che della commissione Trasporti è membro e che ha prodotto i nostri articoli.
«Secondo me, il Comune sbaglia a sanzionare due volte lo stesso automobilista. Infatti, sebbene la Corte di Cassazione abbia chiarito che è consentito il cumulo delle pene pecuniarie previste per ciascuna violazione commessa, è anomalo che a fronte di divieti posti all'ingresso del centro, dal quale si desume la volontà di non consentire il transito in una determinata area comunale a chiunque, segua poi un contraddittorio divieto in uscita dalla medesima. Ovviamente, il caso di specie, la doppia sanzione, si manifesta solo nel caso in cui l'automobilista sia transitato in ingresso quando era previsto temporalmente il divieto per i non autorizzati», spiega il senatore D’Arienzo, anticipando in parte i contenuti della sua interrogazione.
«Io penso che "un divieto, una limitazione o un obbligo" sia cumulabile con quella commessa all'ingresso sia da intendere come una violazione diversa (ad esempio, parcheggio in divieto, semaforo non rispettato, il non pagamento della sosta). A nulla rileva il periodo temporale trascorso nella zona a traffico limitato, in quanto il divieto o l'accesso in zona a traffico limitato è sempre legato ad un tempo consentito o meno, quindi, non sussistono in un atto - che è unico per costituzione - due significati diversi. Diversamente, per la medesima violazione, ovvero il divieto di ingresso in entrata - l'automobilista viene sanzionato due volte in quanto la sanzione in uscita è perfettamente sovrapponibile alla prima, sempre che in ingresso fosse vigente temporalmente il divieto. In ogni caso, per evitare disparità ho presentato un'interrogazione al ministro Giovannini affinché venga chiarito il contesto al fine di uniformare i comportamenti dei Comuni i quali, a parità di previsione normativa, applicano differentemente l'articolo 198 del codice della strada, in questo caso a scapito dei veronesi».
E anche il consigliere Michele Bertucco, rappresentante di In Comune per Verona–Sinistra civica ecologista interviene: «La questione delle doppie multe Ztl, in entrata e uscita, anche a pochi minuti di distanza, è il segnale di un sistema che ha bisogno di una profonda revisione. Resta irrisolto il problema dello strabordante numero di permessi rilasciato in rapporto al numero dei residenti e degli stalli sosta a disposizione. Anche questa amministrazione non ha avuto il coraggio di occuparsene. Resta poi nel limbo da anni il tema dell’allargamento del sistema delle telecamere fino alle mura magistrali. È stata allargata soltanto la zona 30 che tuttavia è destinata a rimanere una pia illusione se non viene accompagnata da concrete misure di moderazione del traffico. Poco potenziato anche il sistema della mobilità alternativa (ciclabili, monopattini, trasporto pubblico). In queste condizioni, continuando a tirare a campare senza una vera progettualità, è ovvio che le multe siano percepite soltanto come un fare cassa e probabilmente in parte lo sono per davvero. Occorre che le linee di valutazione siano armonizzate almeno tra le città contermini», ha detto il consigliere comunale Bertucco.