Alle 9.30 precise sono arrivati in chiesa a Montorio i feretri di Tommaso e Michele, accompagnati dai genitori. Sulle bare le foto dei due bambini con rose bianche e ortensie azzurre. Su quella di Tommaso, amante delle scienze, anche un libro sugli alberi e un trattore giocattolo. Ad accoglierli tanti palloncini verdi e blu. I primi a entrare in chiesa sono stati i compagni di classe, ognuno con un fiore in mano, e poi a seguire i due feretri.
Presenti alla cerimonia anche Pietro Carrozza, comandante provinciale carabinieri, il prefetto Donato Giovanni Cafagna, il sindaco di Verona Federico Sboarina, il sindaco di Sant’Anna d’Alfaedo, Raffaello Campostrini, e Adriano Valerio del Suem118 intervenuto sabato sul luogo della tragedia.
Il vescovo Zenti si rivolge ai piccoli compagni di scuola di Michele e Tommaso: «Questo è il momento del silenzio. Sentiteli come vostri grandi amici che ci sorridono dal cielo. Invochiamo la misericordia di Dio sulle nostre fragilità».
IL SALUTO DEI GENITORI
«Quando tornavo a casa dal lavoro, mi aspettavi e volevi andare con me sul trattore. Per il tuo compleanno hai voluto un cappellino mimetico per esplorare la natura, lo stesso che avevi sabato pomeriggio. Ti vedevo crescere e diventare sempre più ometto eri il mio orgoglio e quello di mamma», dice il padre di Tommaso in chiesa. «Te e Michele eravate sempre uniti, sempre vicini, sempre davanti a tutti, anche sabato - giocando su quella maledetta ghiacciaia - ve ne siete andati insieme, senza salutare. Ci mancherà tutta la vostra gioia ed energia. Adesso correte tra gli angeli del cielo ma vegliate sempre su i vostri fratelli e sorelle e su di noi, angelini nostri».
«Ciao Michele, mai avremmo voluto scriverti una lettera così, la nonna ti chiamava Attila perché non eri mai fermo e il nonno piccolo genio perché volevi smontare tutto per vedere come era fatta dentro. Eri sempre scatenato, ma eri anche dolcissimo e sapevi sempre prendere le difese dei tuoi fratelli. Speriamo tu sia stato felice con noi, abbiamo cercato di darti tutto l'amore possibile. Questo non è un addio, lo so, perché un giorno ci ritroveremo con il tuo sorriso grande e sdentato», ha aggiunto il padre di Michele.
Al termine della cerimonia, mentre le bare uscivano dalla chiesa, i bambini della scuola hanno intonato la canzone «L'amico è» in un ultimo e struggente abbraccio a Michele e Tommaso.
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