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IL CASO POLITICO

Il silenzio dei leghisti. E da Fratelli d'Italia arriva l'appello: «Mai perdere la dignità»

La svolta di Forza Italia spiazza tutto il centrodestra veronese

Non parla nessuno. O quasi. Tutto tace, ma è un silenzio che fa rumore. Nessun commento ufficiale da parte della Lega scaligera ma nemmeno dagli altri partiti e movimenti che sostengono Federico Sboarina. E se la notizia del passaggio di Flavio Tosi in Forza Italia era nell'aria già dalla sera prima, l'ufficialità dell'accordo con il partito di Silvio Berlusconi di certo agita le acque. Le telefonate iniziano subito dopo la fine della conferenza stampa di Tosi a Roma, con la stretta di mano a Tajani e la tessera di Forza Italia in mano.

Bocche cucite Incontri, chiamate e attesa: un "giro palla" o una "melina" per dirla con toni calcistici che forse si addicono più a Tommasi nonostante la passione per il pallone sia di Tosi che di Sboarina. «Al momento non commentiamo, almeno per quanto riguarda la parte territoriale e veronese della Lega», fa sapere Roberto Mantovanelli, esponente leghista e futuro vicesindaco in caso di vittoria al ballottaggio di Sboarina, «è un fatto di carattere nazionale, eventualmente si esprimeranno i leader Salvini, Zaia o Stefani». Ma il pomeriggio non è certo sereno, sono in tanti a chiedersi cosa potrà succedere ora, soprattutto quei compagni del Tosi della prima ora che del Carroccio era diventato in fretta il punto di riferimento assoluto a livello locale. Paolo Tosato rompe il silenzio tra gli esponenti della Lega veronese, anche se il tema del senatore non è Tosi ma la difesa di Salvini, attaccato dall'assessore regionale Roberto Marcato: «La Lega è una grande comunità umana e politica unica nel panorama italiano. Sappiamo prenderci le responsabilità, sappiamo correggere il tiro e ripartire dalle nostre azioni», ha detto Tosato, «se lo ricordi chi oggi, senza senso, attacca il segretario, tra l'altro da una posizione da privilegiato. Matteo Salvini ci mette la faccia e il suo impegno è incontrovertibile: contestare ciò significa perdere la straordinaria occasione per fare silenzio». Di fianco a Tosato anche il senatore leghista Cristiano Zuliani. «No alle polemiche pubbliche sulle spalle della Lega e di Matteo Salvini, che non merita tutto questo. Il dibattito all'interno di un partito è fisiologico ma le spettacolarizzare discussioni private non fa altro che danneggiare il nostro movimento, avvantaggiando gli avversari e chiunque ci vorrebbe divisi». Restano chiuse anche le bocche degli esponenti di Fratelli d'Italia, con il coordinatore provinciale e deputato Ciro Maschio che fa sapere come «ci siano riflessioni in corso e diplomazie al lavoro a livello sia nazionale che locale. Quindi manteniamo prudenza e non rilasciamo dichiarazioni per non interferire con i lavori in corso».

Questione di Fede Ma a parlare, anche se solo tramite la sua pagina Facebook, è Daniele Polato, consigliere regionale di FdI, ex assessore comunale e tra i fondatori di quel gruppo Battiti da cui era nata la candidatura di Sboarina. «Essenza, finalità, mezzi non giustificano mai la perdita della propria moralità e dignità», scrive Polato, «forza Federico siamo con te e Verona ti premierà nuovamente. È una questione di Fede», parole forti, che sembrano quasi un invito a non piegarsi all'accordo offerto dal nuovo partito del rivale che in campagna elettorale non ha risparmiato niente all'attuale primo cittadino. «Che Tosi fosse un berlusconiano era evidente dalle regionali 2020, quando con un accordo territoriale candidò e fece eleggere Bozza consigliere regionale», commenta Stefano Casali, presidente di Agsm Aim, esponente di Verona Domani, partito che ha fatto una lista insieme a Coraggio Italia del sindaco di Venezia Brugnaro. «Si aspettava solo l'ufficializzazione di questo, cosa che strategicamente ha fatto a tre giorni dallo spoglio. Oggi però mi interessa di più lanciare l'appello a tutti i cittadini veronesi di centrodestra, indipendentemente dai partiti di appartenenza, affinché non consegnino la nostra città ai valori del centrosinistra»..

Luca Mazzara

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