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le celebrazioni ufficiali

Giorno della memoria, Tommasi: «La comunità ha gli antidoti per avere la meglio su forza e violenza»

di Chiara Bazzanella
Dopo la deposizione della corona di alloro in piazza, la cerimonia in Gran Guardia con la consegna di 72 medaglie d’Onore a cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti, due dei quali ancora in vita
In Bra la deposizione della corona di alloro per il Giorno della memoria
In Bra la deposizione della corona di alloro per il Giorno della memoria
Giornata della memoria (Marchiori)

La giornata della Memoria guarda in pieno al presente. Le celebrazioni che si stanno svolgendo in città con una serie di eventi e workshop per ragazzi e ragazze degli istituti superiori, si sono aperte questa mattina in piazza Bra.

Le celebrazioni ufficiali per la Giornata della Memoria, che ricorre domani in occasione dell'anniversario della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, il 27 gennaio 1945, sono state anticipatre ad oggi. La decisione è stata motivata dal fatto che domani la Comunità ebraica celebra, come ogni sabato, lo Shabbat.

La deposizione della corona di alloro in ricordo delle vittime

Giornata della memoria, gli interventi in Gran Guardia (Bazzanella)

Alle 9, di fronte alla Targa alla Memoria dei Deportati nei campi di sterminio, si è svolta la cerimonia ufficiale a ricordo della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz con la deposizione della corona di alloro.

“Non è più possibile parlare di ultimo conflitto mondiale, visto quello che sta accadendo oggi”, ha detto il primo cittadino, Damiano Tommasi, nella cerimonia che si è svolta subito dopo in Gran Guardia per consegnare 72 medaglie d’Onore a cittadini italiani deportati e internati nei lager nazisti, due dei quali ancora in vita.

“Oggi più che mai vale la pena investire sulla parola memoria, una parola viva che deve essere parte di una comunità e che è fatta di uomini e donne che non si sono girati dall'altra parte e ci permettono oggi, in un paese democratico, di raccontarci come persone libere. C'è una terribile malattia che colpisce molte persone che è la perdita della memoria. Immaginare cosa possa accadere a un'intera comunità che perde la memoria ci fa comprendere quanto sia fondamentale farci raccontare i fatti della guerra del secolo scorso. Dobbiamo tenere alte le antenne e vivo lo sguardo perché nonostante tutto la storia ci ricorda che la comunità ha gli antidoti, la forza e l'energia per avere la meglio sulla forza e la violenza”.

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Lo sguardo di responsabilità è pieno nei giovani. “Ci assumiamo la responsabilità del nostro passato, non solo con lo studio ma attraverso le nostre azioni, con il nostro impegno”, ha detto la Presidente del Consiglio degli Studenti di Verona Francesca Flori. “È una storia da ricordare ma anche una storia da vivere ogni giorno per un futuro di pace, giustizia e liberà”.

Il presidente nazionale ANED, Dario Venegoni, nel suo lungo intervento pieno di riflessioni e dettagli, ha ricordato la guerra che, oggi, più di altre, sta facendo sanguinare il cuore ogni giorno. “I negoziati si fanno in tempo di guerra”, ha detto. “Più che due torti, in Israele e Palestina vedo due ragioni, quelle di chi ha diritto ad avere la propria terra. Non ci sono alternative a due Stati per due Popoli”.

Intanto, sul fondo della sala, un gruppo di attivisti teneva salda la bandiera della Palestina proprio per riportare la mente al terribile conflitto in corso.

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Il resto delle celebrazioni

Nel pomeriggio è prevista la deposizione di una corona di alloro al Cimitero Ebraico di via Badile. E, alle 15.15, al Sacrario del Cimitero Monumentale.

Fino al 29 gennaio in piazza Bra è esposto un vagone ferroviario analogo a quelli utilizzati dal 1943 al 1945 per le deportazioni nei campi di sterminio, di concentramento e di internamento militare. Il vagone è visitabile dalla cittadinanza.

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